Abyssus non è solo uno sparatutto in prima persona, è un’esperienza intensa, stratificata, fondata sulla cooperazione, sulla personalizzazione estrema e sull’azione tattica in stile roguelite. Ambientato in un universo brinepunk dove la salamoia – una sostanza rarefatta e misteriosa alimenta armi, tecnologie e perfino creature, il gioco ti mette nei panni di un esploratore abissale, inviato a reclamare una risorsa antica e potente. Ma ciò che doveva essere una missione scientifica si trasforma presto in un incubo alieno, quando le rovine di una civiltà sommersa si rivelano abitate da forze corrotte e ostili.
Ogni discesa negli abissi è unica: le 64 mappe realizzate a mano vengono combinate proceduralmente, offrendo ogni volta ambienti, percorsi e pericoli differenti. L’estetica è opprimente, quasi claustrofobica: si passa da rovine algose illuminate da bioluminescenze a laboratori sommersi infestati da mutazioni organiche, fino a templi abissali consacrati a divinità ignote. Ogni location racconta un frammento di lore ambientale, lasciando intravedere una narrazione che il giocatore può ricostruire solo esplorando e sopravvivendo.

Al centro dell’esperienza c’è la cooperazione tra giocatori: fino a quattro utenti possono affrontare ogni partita scegliendo ruoli complementari. Il sistema di loadout ti permette di configurare armi alimentate a salamoia, potenziabili con modifiche modulari che variano effetti, danni, cadenza di fuoco e abilità elementali. Le 45 modifiche disponibili si integrano con i potenziamenti al proprio scafandro, dando vita a sinergie complesse: uno potrebbe specializzarsi in danni ad area con proiettili acidi, un altro in supporto, rallentando i nemici o curando gli alleati grazie a catalizzatori di salamoia rigenerativa.
Ma Abyssus non si limita a offrirti potere. Lo mette alla prova. Ogni partita ti costringe a ripensare strategie, adattarti al posizionamento dei nemici, sfruttare l’ambiente e padroneggiare i tuoi strumenti in tempo reale. Le sfide aumentano esponenzialmente, con 36 tipi di nemici differenti, ognuno dotato di intelligenza comportamentale e pattern unici. Gli scontri con i 4 boss principali rappresentano l’apice del game design: mostri colossali ispirati a creature delle profondità marine fuse con tecnologia perduta, capaci di deformare l’arena, evocare sciami o infettare i giocatori con status debilitanti.

Il sistema di progressione roguelite è uno dei più profondi e gratificanti del genere. Non solo sblocchi nuove armi, modifiche, benedizioni divine e tratti passivi man mano che sopravvivi, ma anche scelte narrative e contenuti opzionali che arricchiscono il mondo. Ogni run fallita ti lascia qualcosa: conoscenza, potenziamenti o semplicemente una nuova consapevolezza delle minacce che si celano laggiù. E poi c’è il mistero della salamoia: da dove proviene? Quale forza l’ha generata? Perché reagisce con le tecnologie antiche?
E soprattutto, qual è il prezzo della sua potenza? Abyssus non ti impone una trama lineare, ma dissemina frammenti narrativi e simboli criptici, spesso nascosti tra i resti sommersi o nei glitch del mondo stesso, invitando i giocatori a costruire da sé il mito. Abyssus è una dichiarazione d’intenti, un gioco che unisce precisione sparatutto, cooperazione profonda e un immaginario affascinante per dare vita a qualcosa di nuovo. La bellezza dell’abisso è letale, e ogni discesa è un patto con l’ignoto. Chi osa scendere, potrebbe non tornare. Ma se ce la farà, avrà visto ciò che gli altri temono perfino di immaginare.

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