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Clockwork Aquario: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Pubblicato da Inin Games, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Clockwork Aquario, lanciato di recente su PS4 e Nintendo Switch a distanza di 20 anni dalla data inizialmente prevista. Può capitare che un gioco giunga sul mercato qualche anno dopo a causa di ritardi dovuti a problemi vari nello sviluppo, in questo caso però il titolo era previsto per le sale giochi e console degli anni 90, il progetto però non vide mai la luce e fini nel dimenticatoio, almeno fino ad oggi. Clockwork Aquario è infatti basato sul codice sorgente originale, adattato naturalmente per il funzionamento con le piattaforme odierne. Nel gioco avete la possibilità di controllare tre differenti personaggi: Hack Londo, Elle Moon e Gash, in soli 5 livelli con ambientazioni differenti, allo scopo di arrestare i malvagi piani di Dr.Hangyo, un pesce antropormofo che ricorda il Dr Robotnik di Sonic.

Come ogni platform Arcade degli anni 90 il gameplay appare fin da subito piuttosto immediato, un pulsante per saltare ed un secondo per attaccare, con i movimenti affidati allo stick analogico, in scenari rigorosamente in 2D. Al fine di permettere a tutti di giungere alla conclusione, il team di sviluppo ha pensato bene di proporre tre differenti livelli di difficoltà: Facile (9 crediti), Normale (5 crediti) e Difficile (3 crediti) oltre la modalità Arcade classica che può essere sbloccata dopo aver completato l’avventura. Come visto in molti altri titoli riportati alla luce da qualche anno a questa parte, anche Clockwork Aquario consente di attivare o meno vari filtri e modificare la risoluzione, passando dallo schermo intero alla finestra, quest’ultima consigliata se giocate su Smart TV.

Al primo avvio vi troverete di fronte la scelta della lingua tra cui inglese, francese, spagnolo, tedesco, giapponese e stranamente italiano, considerando che la lingua nostrana spesso viene ignorata. Il menu principale è piuttosto semplice e immediato, ispirato alle collection di Mega Man, da cui è possibile accedere alla modalità allenamento, la quale si conclude al secondo Stage, una modalità pensata per familiarizzare con i comandi, i livelli di difficoltà menzionati, un minigioco a due giocatori, la modalità Arcade, Galleria e Colonna Sonora oltre naturalmente i Crediti. Contenuti piuttosto ridotti all’osso che vi porteranno via una manciata di ore e nulla più.

Tramite le opzioni potrete attivare filtri, shader e modificare lo schermo, e nel caso ve lo stiate chiedendo, non è presente nè il salvataggio manuale tramite degli slot nè il caricamento, ciò significa che avrete solo un certo numero di crediti a disposizione per concludere l’avventura, come le cartucce dell’epoca uscendo dal gioco dovrete ricominciare dall’inizio. Tramite l’Hud potete tenere sotto controllo sia il numero di vite che il punteggio a disposizione, fronteggiando un boss differente al termine di ciascuno stage, il tutto realizzato con un comparto grafico in pixel art e colonna sonora tipica dell’epoca, una melodia che varia a seconda dell’ambientazione e che rimbomba nella testa all’infinito.

Clockwork Aquario poteva avere un posto speciale nelle salagiochi negli anni 90, ma ciò non toglie di come il titolo sia piacevole e divertente da giocare anche al giorno d’oggi, che con la sua semplicità riesce a conquistare prevalentemente i giocatori cresciuti con tasche piene di gettoni e cabinati Arcade.

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