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Control: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo Max Payne, Alan Wake e Quantum Break, arriva l’ultima fatica del team Remedy ed oggi voglio condividere con voi la Recensione di Control, dopo aver messo le mani sulla versione Xbox One X del titolo. A seguire vi riporto le mie impressioni, i problemi riscontrati, pregi e difetti del titolo, secondo il mio punto di vista personale. 

Control Recensione

Control vi fa vestire i panni di Jesse Faden, dotata di poteri soprannaturali. Dopo che il quartier generale del Federal Bureau of Control, organizzazione segreta governativa incaricata di studiare e contenere fenomeni soprannaturali, viene invaso da una forza ultraterrena, spetterà a Jesse nel ruolo di direttrice trovare un modo per sconfiggere la terribile minaccia.

Sostanzialmente la trama è questa, anche se la stessa è più articolata di come sembri in realtà, portandovi spesso ad esaminare le note sparse per gli scenari e intraprendere ogni singola riga di dialogo con i personaggi incontrati, nel disperato tentativo di capirci qualcosa.

Il gioco inizia con il vostro arrivo al quartier generale, privi di armi e poteri, la vostra prima missione è quella di raggiungere l’ufficio del direttore per via ad uno strano rito che vi porterà ad ottenere la carica di “nuovo direttore”, ed è li che avrete il piacere di maneggiare la prima arma del gioco, una pistola muta forma, con la quale eliminare le minacce incontrate.

 

Control vi porterà nel corso dell’avventura a sbloccare gradualmente ogni singola abilità paranormale della protagonista, dalla possibilità di utilizzare la telecinesi per scagliare contro i nemici gli oggetti nelle vicinanze a scatti, possessione dei nemici, scudo con i detriti e molte altre ancora, abilità che possono essere migliorate tramite uno dei tanti checkpoint presenti in gioco.

Disseminate per la grande struttura vi sono dei punti che vanno rigenerati e liberati dalla presenza oscura, per poterli utilizzare al fine di riprendere la partita in caso di morte, spostarsi velocemente da un luogo all’altro, spendere i punti ottenuti per migliorare le varie abilità, craftare MOD e armi oppure cimentarsi nelle tante sfide ottenute.

Control non è solo storia ma anche e sopratutto Sfida, vi capiterà spesso di imbattervi in richieste secondarie sia fornite dai personaggi incontrati che tramite documenti o sbloccate dopo aver compiuto determinate azioni, sfide che vi ricompenseranno con armi, materiali ed altro ancora se portate a termine.

Le sfide variano dall’eliminazione dei nemici senza subire danni al completamento di una certa sessione entro il tempo stabilito e cosi via dicendo, ed è inutile dirvi che dedicarsi alle sfide non fa altro che incrementare ulteriormente la longevità del titolo.

 

Orientarsi in Control potrebbe risultare per molti irritante, in quanto avrete a disposizione una mappa la quale non sarà in bella vista su schermo ma potrà essere richiamata all’occorrenza tramite la pressione della croce direzionale, nulla di complesso se non fosse per il fatto che a volte raggiungere una stanza segnalata da un marcatore giallo, non risulterà poi cosi semplice, portandovi a girare e girare a vuoto per l’edificio in cerca della giusta direzione, tornando in luoghi già visitati e costatando l’apertura di porte inizialmente bloccate.

La strategia da attuare in Control è quella di cimentarsi in ogni attività che si tratti di una secondaria o principale, al fine di aprire le porte per accedere ai vari luoghi della struttura, quasi a forzare il giocatore a svolgere ogni attività presente e visitare ogni stanza piuttosto che cimentarsi nello speedrun.

La grande struttura è suddivisa in piani, in ognuno di essi vi sono numerose stanze senza contare lunghi corridoi, luoghi aperti, vicoli ciechi, scorciatoie, elevatori e naturalmente zone segrete, dove al suo interno è possibile recuperare Mod, materiali, armi, documenti ed altro ancora.

I nemici in Control appariranno random, spesso difatti vi troverete ad eliminare gli stessi nemici uccisi poco prima una volta tornati in un luogo già esplorato. I nemici sono in grado di utilizzare non solo equipaggiamenti come pistole, fucili e lanciarazzi ma anche granate, scudi protettivi, telecinesi ed ogni altra abilità da voi padroneggiata.

Nel gioco le armi non hanno munizioni, non si surriscaldano ma utilizzano un sistema che impedisce alla protagonista un uso prolungato delle stesse, obbligandovi a combinare gli attacchi tra loro ricorrendo anche alla telecinesi e alle mani per uscire fuori da una spiacevole situazione, quando l’arma non è accessibile.

La barra vitale invece non viene ricaricata gradualmente o tramite dei punti ma raccogliendo dei materiali luminosi dai cadaveri dei nemici eliminati. Morire vi riporterà all’ultimo checkpoint raggiunto, per questo motivo spesso la vostra unica via di salvezza per non ritrovarvi a ripetere gli stessi nemici e tratti sarà quello di individuare e liberare i vari checkpoint.

Le MOD che è possibile equipaggiare conferiscono alla protagonista agevolazioni di vario tipo, da una maggiore cadenza di fuoco al recupero della vita e cosi via dicendo. Non mancano all’appello enigmi di vario tipo, i quali potrebbero lasciarvi a riflettere sul da farsi il più del dovuto, il più delle volte basati sulla logica, osservare i dintorni e gli indizi a disposizione risulterà di vitale importanza per superarli.

Come vi ho anticipato ho giocato il titolo su Xbox One X riscontrando pesanti cali di frame rate, sopratutto durante gli spostamenti con la mappa attiva, senza contare i caricamenti longevi per tornare in partita in caso di morte.

 

Nulla da ridire per il comparto grafico, il quale propone scenari dettagliati, ricchi di elementi e personaggi carismatici con una egregia modellazione poligonale dei volti ed un’animazione di tutto rispetto degli stessi.

Ottimo il comparto audio, nonostante Remedy questa volta abbia deciso di non includere l’italiano nel doppiaggio, limitando la narrazione ai soli sottotitoli. Da elogiare la longevità nel complesso, meno invece per la modalità storia, la quale si attesta su una manciata di missioni, che se unite alle tante sfide proposte e attività secondarie oltre l’esplorazione di ogni luogo dell’edificio vi porteranno via decine di ore. 

Control fa indubbiamente parte del medesimo universo di Quantum Break e probabilmente Alan Wake, visti i chiari riferimenti allo stesso negli archivi, ma rispetto a questi ultimi non è riuscito a conquistarmi pienamente, ed è inutile celarvi che ho trascorso più tempo nel disperato tentativo di capire dove andare, nonostante il punto fissato sulla mappa piuttosto che immergermi appieno nella Storia.

Control Gameplay Trailer

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