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Death Stranding 2 ha più azione che consegne? Risponde Kojima

Nonostante i recenti trailer abbiano acceso l’attenzione su combattimenti intensi e sezioni stealth, Hideo Kojima rassicura i fan: Death Stranding 2 non ha tradito le sue radici. In un’intervista a IGN, il celebre game designer ha spiegato che il sequel rimane un gioco basato sulla consegna di carichi, ma con meccaniche di combattimento più flessibili pensate per ampliare la libertà del giocatore.

Kojima chiarisce subito il punto centrale: “Il gioco è ancora fondamentalmente incentrato sulla consegna, ma il combattimento è diventato più flessibile.” L’obiettivo non è trasformare Death Stranding 2 in un action puro, ma offrire scelte. Il giocatore potrà evitare gli scontri, magari prendendo una deviazione o utilizzando un veicolo per aggirare i nemici. Nonostante ciò, il potenziamento delle fasi d’azione ha suscitato alcune preoccupazioni all’interno del team.

Una parte dello staff che lavora su Death Stranding 2 ha già collaborato con Kojima ai tempi della saga Metal Gear. Questo ha portato qualcuno a temere che il gioco stesse assumendo toni troppo simili a uno stealth classico. Ma per Kojima non è un problema: “Abbiamo semplicemente cercato di rendere il combattimento più divertente.

A dispetto delle apparenze, Kojima specifica che i giocatori non saranno costretti alla furtività, e anzi confessa: “Io stesso non uso lo stealth.” Una dichiarazione sorprendente, considerando quanto il suo nome sia indissolubilmente legato al genere stealth, almeno fino ad oggi.

Ciò che emerge con chiarezza è la volontà di superare le definizioni tradizionali: Death Stranding 2 vuole essere un’esperienza libera, in cui il giocatore sceglie come affrontare il viaggio. Combattere, evitare i nemici o sfruttare le possibilità ambientali: ogni approccio sarà legittimo e supportato dalla narrazione. Kojima promette infatti che le scelte di gameplay avranno un senso nella storia, rendendo ogni stile coerente con il mondo e il tono del gioco

Con queste parole, Kojima sembra anche voler rispondere alle critiche ricevute dal primo capitolo, spesso ridotto con superficialità all’etichetta di “walking simulator“. Death Stranding 2 punta a dimostrare che la camminata può essere solo una parte dell’esperienza, e che attorno a essa si può costruire un gameplay ricco, sfaccettato e profondo.

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