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Dynasty Warriors Origins dice NO a centinaia di personaggi giocabili optando per un protagonista

Dynasty Warriors Origins segna un punto di svolta cruciale per la celebre serie musou di Omega Force e Koei Tecmo, cercando di reinventarsi dopo l’accoglienza fredda riservata a Dynasty Warriors 9. In un’epoca dove il pubblico desidera esperienze videoludiche tecnicamente all’avanguardia e con una narrazione di spessore, Origins si propone di rispondere a queste aspettative, abbandonando formule passate per concentrarsi su un’esperienza più accessibile e focalizzata.

In un’intervista recente, il producer Tomohiko Sho ha spiegato: “Dopo l’esperimento dell’open world in Dynasty Warriors 9, abbiamo ascoltato i feedback e deciso di focalizzarci sui punti di forza della serie, ritornando alle sue origini tattiche.” Da qui nasce l’idea di un approccio completamente nuovo: Dynasty Warriors Origins non offre la classica panoramica dei Tre Regni con centinaia di personaggi giocabili, ma si concentra su un protagonista originale affetto da amnesia. Questa scelta permette al giocatore di esplorare gli eventi storici attraverso una lente narrativa inedita e accessibile anche a chi non ha familiarità con la storia cinese.

Il titolo si concentra su un periodo storico circoscritto, coprendo gli eventi dal 184 al 208 d.C., a partire dalla Rivoluzione dei Turbanti Gialli fino alla leggendaria battaglia di Chibi. A differenza dei giochi precedenti, che tentavano di raccontare l’intera guerra dei Tre Regni, Origins si focalizza su un arco temporale più ristretto ma approfondito, puntando su una narrazione più intensa e dettagliata.

Ciò che distingue questo capitolo dagli altri è anche il drastico ridimensionamento del roster di personaggi giocabili. Il focus sarà esclusivamente sul nuovo protagonista, limitando la campagna a un unico punto di vista per migliorare la comprensione degli eventi e dei conflitti. Sebbene questa scelta possa sembrare una riduzione dei contenuti rispetto ai capitoli passati, promette di offrire una maggiore profondità nel modo in cui la storia e le battaglie vengono raccontate.

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