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El Hijo A Wild West: Recensione, Gameplay Trailer e Sceenshot

Lanciato inizialmente su PC alla fine dello scorso anno, il titolo di cui vi parlerò quest’oggi è giunto di recente anche su console. A seguire dunque la Recensione di El Hijo A Wild West, sviluppato da un piccolo studio di sviluppo.

Era il 2019 quando Honig Studios e Quantumfrog presenteranno El Hijo durante il PC Gaming Show, il titolo attirò l’attenzione sia dei giocatori che dei media, grazie alla sua originalità, anche se personalmente ritengo che riproporlo in un periodo con uscite come Monster Hunter Rise, it Takes Two, Outriders e molti altri non sia proprio una mossa saggia.

El Hijo vi porta nel vecchio West, in una fattoria in cui a causa di un incendio, una giovane contadina decide di abbandonare la sua casa con il figlioletto, lasciando quest’ultimo alle cure di un gruppo di monaci per poi sparire verso l’orizzonte in sella al suo destriero.

Hijo desidera abbracciare nuovamente sua madre, deciderà dunque di partire per un lungo viaggio per ritrovarla, utilizzando una fionda e tutta la sua innocenza per superare gli ostacoli e sconfiggere i cattivoni lungo il cammino. Il titolo non presenta dialoghi ma una manciata di cut scene, la narrazione dunque è ridotta all’osso come si suol dire, ponendo l’attenzione del giocatore più sull’azione stessa.

Nel corso dell’avventura vi ritroverete a superare campi di grano, stazioni ferroviarie, le mura del convento, cave gelide ed altre ambientazioni, con visuale rigorosamente isometrica ed un Gameplay incentrato sullo stealth. Non potrete nè stordire nè eliminare i nemici, la fionda dovrà essere utilizzata per distruggere gli oggetti di scena o distrarre gli avversari, per sgattaiolare verso la fine del livello senza essere visti.

Potrete contare sia sulla fionda che su un set di giocattoli a carica, bombette accecanti ed altri elementi. Chiaramente El Hijo non è solo un avanza senza essere scoperto, ma potrete anche cimentarvi in puzzle ambientali e interagire con dei bimbi schiavizzati, i quali fungono da collezionabili. Il titolo essendo di piccolo calibro non ha una generosa longevità, in appena 5 ore riuscirete a completare l’avventura principale.

Sul fronte tecnico purtroppo il titolo è afflitto da alcune problematiche non di poco conto, da un sistema di copertura impreciso all’intelligenza artificiale che rende i nemici degli sciocchi. Questi ultimi infatti reagiranno ai rumori provocati dal protagonista solo se questi avverranno in prossimità. In altre parole se farete baccano in lontananza non verrete nè avvistati nè ascoltati.

Essere scoperti in El Hijo non segnerà il game over ma potrete correre velocemente verso il primo riparo utile, per riportare la situazione alla normalità entro breve. Non ci sono abilità o equipaggiamenti da sbloccare, il tutto si racchiude in un distrarre i nemici per proseguire oltre, e la storia si ripete livello dopo livello, nonostante la diversificazione sia delle ambientazioni che degli oggetti di scena.

El Hijo è un gioco al 100% stealth, dunque se state pensando di eliminare i nemici con la fionda, precipitarvi verso di loro dando vita ad una sparatoria degna del FarWest, mi dispiace deludervi ma il titolo è ben lontano da tutto questo.Il mondo di gioco visto dagli occhi di un bambino non prevede l’uso della violenza, Hijo nella sua innocenza userà dunque la fionda solo allo scopo di distrarre gli avversari per poter fuggire.

Il tutto come anticipato con visuale isometrica ed uno stile grafico cartoonesco, con una colonna sonora piacevole da ascoltare, tipica del selvaggio West. Un titolo semplice, immediato e coinvolgente nella sua breve durata, non di certo un capolavoro ma un gioco che merita la vostra attenzione nei momenti di noia o in un periodo in cui le grandi uscite sono carenti.

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