God of Weapons è un action roguelike sorprendentemente originale, che combina il ritmo serrato dei combattimenti automatici a ondate con un sistema di gestione dell’inventario che ricorda i classici puzzle “a griglia”. Sviluppato da Archmage Labs, è risultato fin da subito come una delle sorprese indie più interessanti dell’anno grazie al suo approccio ibrido, a metà tra Brotato, Vampire Survivors e Backpack Hero.
L’obiettivo del gioco è semplice ma coinvolgente: salire piano dopo piano all’interno della Torre di Zhor, affrontando ondate sempre più ostili di nemici e raccogliendo bottini sempre più ricchi. Ma la vera innovazione sta in ciò che accade tra una battaglia e l’altra: ogni arma, armatura o oggetto va posizionato manualmente all’interno dello zaino del protagonista, che ha una capienza limitata. Le forme degli oggetti sono irregolari e ricordano i pezzi di Tetris, costringendo il giocatore a pensare in termini di spazio, efficienza e sinergie.

Questo sistema non è solo una trovata estetica, ma influenza direttamente il potere offensivo e difensivo del personaggio. Alcune armi richiedono di essere affiancate ad altre per attivare bonus, mentre certi oggetti conferiscono vantaggi solo se posizionati in una specifica disposizione. Ne risulta un sistema di costruzione del personaggio che premia la sperimentazione, la pianificazione e la capacità di adattarsi alla casualità del loot.
Durante le fasi di combattimento, il personaggio attacca automaticamente, lasciando al giocatore la responsabilità della costruzione e ottimizzazione della build. I livelli sono brevi, ma pieni di nemici che si muovono a ondate sempre più fitte, e ogni round vinto consente di raccogliere oro ed esperienza per potenziare lo zaino, acquistare nuove armi o sbloccare perk passivi. Il ritmo è rapido, ma mai caotico, con un’alternanza ben calibrata tra azione e gestione.

A livello grafico, God of Weapons adotta uno stile semplice ma leggibile, con sprite puliti, animazioni essenziali e un’ambientazione coerente con il tono fantasy-dark del gioco. La colonna sonora è discreta, funzionale al contesto, ma senza tracce memorabili. L’interfaccia è chiara, anche se nella fase avanzata del gioco può diventare un po’ affollata.
I contenuti offerti al lancio erano buoni, ma non eccezionali: un numero discreto di classi, boss, oggetti e mappe. Tuttavia, gli sviluppatori hanno continuato a supportare il gioco con aggiornamenti e un DLC importante intitolato Eternal Nightmare, che ha introdotto nuove modalità di gioco (come l’infinity mode), boss aggiuntivi, nuovi sistemi di progressione e oggetti inediti, migliorando notevolmente la rigiocabilità e la varietà.

Tra i difetti, vale la pena menzionare una certa ripetitività nella seconda metà delle run, specialmente se si trovano build molto forti. Alcuni utenti hanno anche segnalato piccoli bug, colpi che non vanno a segno e hitbox non sempre perfette. Inoltre, le sinergie tra armi non sono sempre bilanciate: certe build risultano nettamente superiori ad altre, riducendo leggermente la libertà di sperimentazione.
God of Weapons è un gioco sorprendente, accessibile ma profondo, che riesce a fondere meccaniche note in una formula originale e divertente. Con un prezzo contenuto, un buon supporto post-lancio e un sistema di progressione che stimola la creatività del giocatore, rappresenta un acquisto consigliato per chi cerca qualcosa di nuovo nel panorama roguelike. Non è un titolo perfetto, ma ha una personalità forte, e questo, nel panorama indie, vale oro.

Quando acquisti da Amazon e/o Instant Gaming e/o TEMU, oppure sottoscrivi un abbonamento ad Amazon Prime tramite i link inclusi negli articoli, supporterai TechGaming, inoltre le Recensioni sono da considerarsi ARTICOLI SPONSORIZZATI, avendo ricevuto GRATIS dai PR il materiale necessario per svolgere il lavoro. Tutte le regolamentazioni sono riportate nella pagina Disclaimer