Il 28 marzo, InZOI ha fatto il suo ingresso nel mercato con un successo clamoroso: oltre un milione di copie vendute nella prima settimana e un picco di 87.000 giocatori contemporanei su Steam. Krafton, la casa sviluppatrice, sembrava pronta a insidiare seriamente il dominio di The Sims 4 nel genere dei life simulator. Tuttavia, la luna di miele è durata pochissimo.
Già dopo due settimane, i numeri si sono drasticamente ridotti: meno di 13.000 utenti attivi contemporanei al giorno e una media giornaliera scesa da 63.000 a 10.700. In termini percentuali, si parla di un calo dell’85% nel picco e dell’83% nella media giornaliera.
Ironia della sorte, l’arrivo di un rivale agguerrito ha avuto un effetto benefico per The Sims 4: proprio nei giorni di massima attenzione per InZOI, il titolo di EA ha registrato il suo picco storico su Steam, sintomo di una rinnovata curiosità generata dal confronto diretto.
Uno degli aspetti che ha influito negativamente sulla reputazione del gioco è stato l’emergere di bug gravi e contenuti controversi. Il caso più noto? La possibilità (non intenzionale, secondo gli sviluppatori) di investire i bambini con l’auto, un problema che ha suscitato scalpore e critiche, e che è stato rimosso solo dopo le proteste. Inoltre, molti utenti hanno lamentato funzionalità mancanti, prestazioni instabili e un’interfaccia poco intuitiva, elementi che hanno reso difficile l’immedesimazione in un titolo che puntava tutto sul realismo e la personalizzazione.
Oggi, InZOI si trova in una posizione critica. La community è divisa: da una parte c’è chi spera in aggiornamenti che possano salvare il progetto, dall’altra c’è chi lo considera già un’occasione mancata. Se Krafton vorrà davvero rilanciare il gioco, dovrà intervenire con patch frequenti, contenuti aggiuntivi mirati e una comunicazione più trasparente con l’utenza.

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