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Kingdoms Of Amalur: Re-Reckoning – Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Il 2012 era un’anno in cui i giochi di ruolo la facevano da padrone su PC, PS3 e Xbox360, le case di sviluppo erano in gara a chi realizzava il miglior RPG per l’epoca, allo scopo di attirare gli amanti del genere.

Tra i giochi di ruolo ve ne era uno noto per la sua estrema longevità, una quantità così esagerata di missioni ed attività secondarie, da intrattenere il giocatore per un lungo periodo di tempo.

Quest’oggi torna in versione rimasterizzata, dopo aver trascorso diverso tempo in sua compagnia, voglio condividere con voi la Recensione di Kingdom Of Amalur Re-Recoking.

Kingdoms Of Amalur: Re-Reckoning Recensione

In Kingdoms of Amalur vestite i panni di un cavaliere tornato misteriosamente in vita, il quale si risveglia in una cupa struttura, dove farà la conoscenza da lì a poco di creature simili a nani. Il mondo di Kingdoms of Amalur come in ogni GDR, è popolato da varie razze con le quali è possibile interagire nel corso dell’avventura.

Inizierete a mani nude per poi recuperare in poco tempo i primi equipaggiamenti, fino a indossare un’armatura così splendente da accecare i nemici, ed una lama così affilata da tagliarvi anche solo fissandola. Ironia a parte, Kingdom of Amalur vanta una quantità industriale di equipaggiamenti tra armi primarie e secondarie, armature, accessori e consumabili vari.

Ogni equipaggiamento ha le sue caratteristiche, richiede un certo livello per essere indossato e include diversi bonus. Eliminando i nemici si ottiene esperienza, la quale permette di livellare, ricevendo poi dei punti da spendere per lo sblocco o potenziamento delle tante abilità, suddivise in 3 ramificazioni: Forza, Magia e Destrezza.

Il team di sviluppo a quanto pare ha avuto durante la creazione del gioco delle manie di grandezza, perchè i contenuti presenti in esso sono davvero numerosi. Nel corso dell’avventura vi capiterà spesso di imbattervi in forzieri da aprire e cadaveri da depredare, al fine di recuperare equipaggiamenti e oggetti utili, e qui entra in gioco la prima grande frustrazione presente nel titolo, ossia la fatitica scritta “l’inventario è pieno”.

Più e più volte durante il tragitto aprirete l’inventario per poter cestinare le cose obsolete, distruggendole o vendendole al fine di fare spazio alle nuove, e la storia si ripete così tante volte che imparerete nel tempo a capire cosa raccogliere e cosa invece tralasciare, anche perchè i mercanti non li troverete sempre nei paraggi e quindi dovrete per forza di cose distruggere il tutto.

Il limite dell’inventario per vostra fortuna può essere incrementato col tempo, permettendovi di portare con voi un maggior numero di oggetti ed equipaggiamenti. L’inventario si divide in armi, armatura, accessori, consumabili, oggetti e cianfrusaglie, quest’ultimo funge da cestino dove riporre le cose per distruggerle o venderle in un secondo momento.

Per ogni equipaggiamento dovrete tenere sotto controllo il tipo di rarità, l’efficacia in forza, difesa, destrezza e magia, oltre che eventuali bonus legati agli stessi. Re-Recoking mette fin da subito a disposizione delle armature, naturalmente scadenti in qualità, le quali dovranno essere sostituite nel tempo. Le capacità si dividono come anticipato in 3 ramificazioni, ognuna di esse con una quantità generosa di abilità da potenziare e sbloccare.

Ad aggiungere più pepe alle capacità vi sono ulteriori abilità che non rientrano nei rami in questione, come la possibilità di sbloccare la creazione di pozioni e molto altro, oltre l’aggiunta dei Destini. Ogni qual volta che livellerete, potrete passare da un Destino all’altro, ognuno con caratteristiche uniche, pensate per permettervi di cambiare in un certo senso classe in qualsiasi momento, passando da mago ad arciere, da specialista nel combattimento in mischia o ibrido, i Destini ovviamente sono tanti e vengono sbloccati gradualmente.

La mappa che compone il mondo di Kingdom Of Amalur è molto grande, dispersiva e ricca di missioni secondarie, nemici da sconfiggere, negozi presso i quali fare acquisti, forzieri da aprire e segreti da scoprire. Spesso visiterete delle città dove recarvi dal fabbro per craftare e migliorare l’equipaggiamento, trascorrere del tempo in una taverna per farsi una bevuta e molto altro. Per fortuna in vostro aiuto vi è il viaggio rapido, il quale può essere usato per raggiungere località già visitate, che spesso rivisiterete nel corso dell’avventura.

Come accade in ogni GDR depredando cadaveri e forzieri otterrete anche delle monete, da spendere nei negozi. Livellando migliorerete non solo la salute ma anche il fato e il mana. Nei combattimenti in tempo reale potrete ricorrere all’arco, armi da mischia di vario tipo e la magia, con la possibilità di richiamare una ruota con varie magie da scagliare contro i nemici. Qui entra in gioco la seconda nota dolente del titolo, l’impossibilità di bloccare la camera su un nemico, anche se nelle impostazioni vi è l’opzione che consente di avere l’attenzione su di essi, ciò vi porterà a colpire il più delle volte l’aria, e quando sarete accerchiati, l’unico modo per evitare di fare una fine disonorevole sarà quello di schivare.

Kingdom of Amalur offre la possibilità di salvare e caricare i progressi in qualsiasi momento, anche se dispone di un sistema a checkpoint. Le varie zone che compongono la mappa sono popolate da creature di vario tipo e livello, ciò vi porterà inevitabilmente a svolgere una quantità generosa di secondarie per avere il necessario per sopravvivere nelle principali, anche perchè lo scontro con i Boss spesso è tutt’altro che semplice, nonostante il gioco offra la possibiltià di selezionare la difficoltà. Mentre giocherete potrete visualizzare su schermo un miniradar in alto a destra, anche se non è poi così mini, il numero di frecce, le 3 barre e quella che permette di attivare uno status temporaneo di quasi invincibilità, oltre la barra sottostante dell’esperienza che compare e scompare di continuo.

Il gioco è doppiato in inglese con il supporto dei sottotitoli italiani, e credetemi quando vi dico che trascorrete delle ore a leggere e leggere righe e righe di dialoghi e documenti durante l’avventura. Intereagirete spesso con personaggi che non avranno altro di meglio da fare che raccontarvi la propria storia, con la possibilità di scegliere gli argomenti e le risposte, persuaderli, combatterli o farveli amici. Sul fronte grafico il titolo è invecchiato abbastanza male, al punto che è facile comprendere che non si tratta di un gioco di attuale generazione, dopotutto è una remastered e non un remake. Nonostante i personaggi siano abbastanza passabili, gli scenari sono realizzati con un 3D che non mette in bella mostra una quantità generosa di poligoni, apparendo a volte spigolosi. Kingdom Of Amalur: Re-Recoking è da elogiare in longevità, la quale vi porterà vià molte e per molte intendo davvero tante ore per completarlo tutto, un titolo rivolto sia a coloro che hanno apprezzato il gioco originale che chi è in cerca di un RPG generoso in contenuti.

Kingdoms Of Amalur: Re-Reckoning Gameplay Trailer

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