MindsEye doveva essere il grande ritorno di una visione rivoluzionaria del genere open world, il progetto ambizioso partorito da Leslie Benzies, storico produttore di Rockstar North e mente dietro il successo planetario di Grand Theft Auto V. Invece, l’attesissimo debutto si è rivelato un disastro su tutta la linea, trasformando l’entusiasmo in frustrazione.
Fin dal lancio, il titolo ha mostrato falle evidenti: bug critici, instabilità costante e performance deludenti, al punto da rendere l’esperienza spesso ingiocabile. Su Steam, la reazione del pubblico è stata impietosa: oltre il 60% delle recensioni è negativo, una bocciatura sonora che ha demolito ogni velleità di successo al day-one.
La risposta del team di sviluppo, Build A Rocket Boy, non si è fatta attendere, ma è apparsa più reattiva che preventiva. Dopo le prime ondate di critiche, è stato promesso un aggiornamento correttivo, ma ciò che ha davvero fatto notizia è stata la cancellazione improvvisa delle campagne sponsorizzate rivolte agli streamer. Anche IO Interactive, coinvolta nella distribuzione, ha preso le distanze da una promozione ormai ingestibile.
A confermare il caos è intervenuto anche CohhCarnage, celebre content creator, che ha dichiarato pubblicamente di essere stato avvisato all’ultimo minuto dell’annullamento della sua live sponsorizzata. Una scelta che lui stesso ha definito “comprensibile, ma tardiva”.
Nel frattempo, altri streamer avevano già mostrato il gioco in diretta, svelando tutte le sue magagne a centinaia di migliaia di spettatori: frame rate instabili, glitch grafici, missioni rotte e un’IA incapace persino di reagire. L’effetto domino è stato inarrestabile, con i social travolti da clip e commenti al vetriolo che hanno rapidamente affossato la reputazione del gioco.
A peggiorare il quadro è stata la totale assenza di codici review pre-lancio per la stampa specializzata, un segnale che solitamente suggerisce che il publisher vuole evitare critiche anticipate. Una mossa che, in retrospettiva, ha confermato i sospetti: MindsEye non era pronto per essere lanciato.
L’idea di affidare la promozione quasi esclusivamente agli influencer si è trasformata in un’arma a doppio taglio. Il pubblico ha assistito in diretta a un crollo annunciato, e ciò che doveva essere un trionfo si è rivelato un fallimento mediatico e tecnico. Ora, per Build A Rocket Boy, ricostruire la fiducia sarà una sfida ben più ardua del completare una missione nella loro stessa creatura.

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