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Monster Crown: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Ogni mese sono numerosi i titoli in uscita, non solo tripla A ma anche Indie, ed è proprio di uno di questi ultimi di cui vi parlerò oggi.

A volte si tratta di un plagio, altre volte di semplice ispirazione, molti sono i titoli che hanno tentato di scimmiottare i Pokèmon.

Con questa premessa voglio condividere con voi a seguire la Recensione di Monster Crown, titolo che probabilmente non vi dirà nulla essendo passato inosservato in un periodo di grandi uscite.

Monster Crown Recensione

Monster Crown è ambientato sull’isola Crown, popolata da umani e mostri. Il gioco inizia con la creazione del personaggio, nonostante non vi siano molte opzioni a disposizione, seguito da un Tutorial che illustra le poche ma essensiali meccaniche, seppur già viste.

Il protagonista ha soli 14 anni, la giusta età per partire alla volta di un lungo viaggio, cercando di catturare e domare quanti più mostri possibili. Proprio come accade in un qualsiasi gioco di Pokèmon, bisogna scegliere una creatura di partenza detta starter.

E se nei Pokèmon il linguaggio e le immagini sono contenute per rivolgersi ad un pubblico infante, in Monster Crown la volgarità e violenza la fanno da padrone, rendendo il titolo inappropriato a dei bambini, anche se viviamo in un epoca in cui sono all’ordine del giorno.

Nonostante non ci si trovi di fronte un titolo del calibro dei Pokèmon in cui le creature sono davvero tante, avrete comunque modo di catturarne ben 200, suddivide in 5 differenti tipologie. Il sistema di combattimento naturalmente è lo stesso, a turni, dove bisogna scegliere le mosse da fare per eliminare gli avversari, livellando con ciascuna creatura man mano che la si utilizza.

E le Pokèball? Sono passate di moda in Monster Crown a quanto pare, è il turno dei patti. Ebbene si, scenderete a patti con le creature, per quanto strano possa essere, convincendole ad unirsi a voi anche in fin di vita. Ma allora Monster Crown è la copia malriuscita di Pokèmon? Diciamo che aggiunge del suo pur scopiazzando a destra e manca ciò che ha reso celebre una delle serie più amate dai giocatori.

E se i patti sono una novità, per così dire, anche la possibilità di unire due mostri non è da meno, dando vita ad una creatura dotata di poteri straordinari. Esplorando gli scenari potrete raccogliere diversi oggetti o acuqistarli nel negozio, da riporre nell’inventario o rivendere, oggetti di vario tipo, dai collezionabili ai potenziamenti.

Sviluppato in Unity, lo stile grafico richiama quello dei Pokèmon per Game Boy, con una colonna sonora vecchia scuola, quasi a voler stimolare il fattore nostalgia nei giocatori. Chi dopotutto non è cresciuto con i tanti titoli legati ai celebri mostriciaccioli sulle console portatili di Nintendo?

Giocare su PC naturalmente non fa lo stesso effetto, ma è pur sempre una valida alternativa in un’epoca in cui i Pokèmon sono passati ad un livello decisamente superiore, basti vedere gli ultimi titoli prodotti da Nintendo. Non vi aspettate un tripla A, ma è comunque un indie in grado di intrattenere i veterani, coloro che sono creciuti in un’epoca gloriosa in cui non era di certo la grafica a fare un gioco.

Monster Crown Gameplay Trailer

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