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Monster Hunter Rise: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo Monster Hunter World, Iceborne e Generations Ultimate, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Monster Hunter Rise, l’ultimo capitolo della serie in esclusiva Nintendo Switch, il quale strizza l’occhio sia agli appassionati della serie che del Giappone feudale.

Se provenite da World non aspettatevi di avere la medesima esperienza di gioco, in quanto Rise offre una mappa meno generosa da esplorare, con meccaniche naturalmente inedite, pur essendo sempre basato sul franchise Monster Hunter che da molti anni accompagna i videogiocatori. Nonostante le dimensioni ridotte delle mappe, queste sono ricche di segreti da scoprire, punti di interesse, scorciatoie e dislivelli che aggiungono varietà alle ambientazioni.

Parto subito con una delle novità introdotte, ossia l’insetto filo, il quale permette una maggiore libertà di movimento. L’esplorazione degli ambienti avviene sia a piedi che in groppa ai Canye, dei Maxinsetti collocati in punti strategici, i quali consentono al giocatore di spostarsi rapidamente da una zona all’altra della mappa, correndo su pareti, spiccando salti ed altro ancora, elementi che se combinati tra loro alimentano la curiosità di esplorare ogni singolo angolo di ciascuna mappa.

E se nell’esplorazione vi è libertà, i combattimenti non sono da meno. Potrete portarvi dietro trappole, bombe ed ogni altro equipaggiamento per affrontare le creature che popolano il mondo di gioco. Le mappe sono tutt’altro che spoglie, includono animaletti di ogni sorta, i quali conferiscono bonus temporanei e permanenti, catturati e liberati in qualsiasi momento, utilizzandoli a proprio vantaggio. Orientarsi in Rise è piuttosto semplice, grazie alla minimappa presente sullo schermo, la quale oltre a mettere in mostra la posizione delle creature in questione, rivela l’ubicazione dei mostri da cacciare.

Le bestie sono più aggressive, inseguono il giocatore in lungo e in largo e sono in grado di colpire dalla distanza, l’intelligenza artificiale è notevolmente migliorata rispetto quella utilizzata nei capitoli precedenti. Attualmente ci sono oltre 40 mostri da cacciare, nonostante la trama sia meno immersiva, profonda e coinvolgente rispetto quella vista in World. Come anticipato Monster Hunter Rise strizza l’occhio al Giappone feudale, il villaggio che esplorerete è tipico di un’epoca in cui si combatteva per l’onore. Da elogiare la possibilità di personalizzare vari aspetti del titolo, oltre la presenza del viaggio rapido.

Il bestiario offre una buona varietà di mostri, con il ritorno di vecchie conoscenze e l’aggiunta di bestie inedite. Se provenite da World riconoscerete il Tobi-Kodachi e l’Anjanath, se invece avete giocato capitoli ancora più vecchi allora ricorderete sicuramente Mizutsune o Volvidon. Da elogiare la fantasia degli autori nel realizzare nuovi mostri il cui aspetto è davvero originale e caratteristico. Naturalmente ogni bestia non varia solo in estetica o ambientazione dove cacciarlo, ma anche comportamento, punti deboli e tipi di attacchi. Nel caso non abbiate mai giocato un Monster Hunter, Rise come ogni capitolo che si rispetti permette di craftare armi ed equipaggiamenti con i materiali ottenuti eliminando i mostri.

E se le bestie da cacciare sono belle da vedere, lo stesso vale per armi ed equipaggiamenti, i quali non sono riciclati dal passato ma completamente inediti. Sul fronte combattimento ogni arma dispone inizialmente di due abilità, le quali si consumano e rigenerano rapidamente, in base alla mossa utilizzata. L’insetto filo come detto aggiunge delle meccaniche inedite alla serie Monster Hunter, permettendovi di spiccare il volo e destreggiarvi nell’ambientazione come Spider-Man, agendo in modo diverso in ogni scontro a seconda del mostro che affronterete, dell’ambientazione e di altri fattori.

Il sistema di combattimento pur essendo il classico della serie è più frenetico del passato, mettendo quasi da parte la lentezza che da sempre ha contraddistinto il franchise, portando in parte alcuni ad abbandonare il titolo optando per alternative come Dauntless. Gli autori sembrano aver imparato dagli errori del passato, proponendo un combattimento in grado di attirare sia nuovi giocatori che veterani. Le missioni sono numerose, sia principali che secondarie, portandovi a ripetere il più delle volte le medesime per ottenere il necessario per proseguire, essendo che le missioni di alto livello metteranno a dura prova le vostre abilità.

Se dovessi descrivere Rise con una sola parola opterei per libertà. Potrete decidere come, dove e quando muovervi, quali nemici attaccare, come personalizzare il vostro equipaggiamento, con la possibilità di affrontare le missioni sia in singolo che multiplayer. Guadagnando punti esperienza potrete livellare, sbloccare nuove abilità ed accedere ad armamenti, equipaggiamenti e missioni migliori, dove ad attendervi vi è un bottino prelibato. Interessante la possibilità di mandare in missione alcuni personaggi al fine di recuperare materiali extra. Parlando di armi, queste dispongono dell’abilità scambio, ottenibile dopo aver portato a termine alcune missioni.

Le suddette abilità sono in grado di influenzare il combattimento in base alle armi che si impugnano, versioni più intuitive e meno ristrettive degli Stili di caccia visti in Generations. Un’altra interessante novità risiede nella modalità Furia, la quale prende il posto dei vecchi assedi, strizzando l’occhio al genere Tower Defense. In questa modalità i cacciatori hanno un numero illimitato di tentativi per respingere orde di mostri, installando le difese e utilizzando gli armamenti per avere la meglio sulle tre categorie di bestie,le quali attaccheranno i giocatori, i cancelli o le postazioni di assedio in base alla tipologia. Sconfiggendo tutti i mostri e completando alcuni incarichi riceverete nuove armi d’assedio e non solo.

Naturalmente la Furia è una modalità che permette di racimolare materiali utili, da giocare anche per distogliere l’attenzione dalla trama principale. Le missioni Furia sono giocabili sia in singolo che co-operativa, indispensabili per il potenziamento delle armi ed i relativi effetti. In termini di contenuti Monster Hunter Rise è davvero molto generoso, dall’ottima varietà nel bestiario ad armi ed equipaggiamenti, missioni ed attività varie, le quali vi porteranno via molto tempo, senza contare l’importanza dell’end game, nel quale non vi limiterete solo a craftare equipaggiamenti migliori rigiocando vecchie missioni. Di carne al fuoco con Monster Hunter Rise ve ne è in abbondanza, ma come si comporta sul fronte tecnico?

Rise è bello da vedere e divertente da giocare, con caricamenti a volte longevi e qualche calo di frame rate di tanto in tanto, nulla che possa rovinare l’esperienza sia in Mobile che Dock, merito dell’egregio lavoro svolto dal team nel bilanciare risoluzione e frame rate. Il tutto accompagnato da una colonna sonora composta da tracce già udite ed alcune totalmente inedite, le quali si sposano alla perfezione con l’intera esperienza, accompagnando il giocatore fino ai titoli di coda. Monster Hunter Rise è la dimostrazione di come il franchise abbia ancora molto da offrire in termini innovativi, quando si pensa di aver già visto tutto quello che c’era da vedere, arriva un’altra novità.

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