Neverness to Everness è il nuovo titolo di Hotta Studio, già noti per Tower of Fantasy, e si presenta come una delle sorprese più curiose nel panorama dei gacha RPG. A prima vista, sembra seguire la classica formula del genere: protagonista smemorato, mondo misterioso, personaggi collezionabili tramite banner e valute virtuali. Eppure, dopo poche ore di gioco, si intuisce chiaramente che c’è molto di più sotto la superficie.
L’ambientazione è la città di Hethereau, un luogo compatto ma densissimo di attività. Nonostante le dimensioni contenute, è possibile esplorare liberamente quasi ogni angolo: si può scalare edifici, accedere ai tetti, entrare in diversi edifici e, soprattutto, guidare veicoli. La guida, infatti, è parte integrante dell’esperienza, con missioni a tempo, drifting e perfino gare multiplayer. Il sistema di movimento è fluido e divertente, e richiama alla memoria titoli dimenticati come Drift City.

A rendere ancora più viva l’esperienza c’è il sistema di interazione con i personaggi, con dialoghi testuali, sezioni narrative dettagliate, e cutscene animate di altissima qualità. Anche chi, come il sottoscritto, tende a saltare i dialoghi nei gacha, si ritroverà spesso a esitare prima di cliccare “salta”, colpito dalla qualità visiva e sonora. A livello tecnico, il gioco è sorprendentemente stabile, con pochi bug, nonostante sia ancora in fase beta. L’impatto visivo è eccellente: le riflessioni sulle superfici metalliche, i giochi di luce, le animazioni dei personaggi e persino l’effetto specchio del cofano delle auto contribuiscono a creare un mondo credibile e affascinante.
La narrativa ruota attorno al misterioso Hypervortex, un evento celeste che ha introdotto sulla Terra entità chiamate Anomalie e Stranezze. Il giocatore lavora presso un negozio di antiquariato specializzato in eventi soprannaturali, affiancato da un gruppo di personaggi unici: Hatori, Adler, Nanally, Sakri, Edgar e Tadegayo. Le missioni spesso si trasformano in mini-avventure investigative, con un tocco quasi da gioco punta-e-clicca. In una delle prime quest, ad esempio, si esplora un negozio di fotografia infestato, fino a combattere un rullino senziente.

Il sistema di combattimento include un nuovo meccanismo di parry, divertente da usare, ma per ora risulta un po’ acerbo. Le combo sono limitate, e la sinergia tra i personaggi appare poco sviluppata. Gli scontri tendono a durare troppo a lungo, anche contro nemici di livello inferiore, il che può portare a un gameplay troppo ripetitivo. Tuttavia, la varietà di attività secondarie aiuta a smorzare la fatica del combattimento, e la libertà offerta dal mondo di gioco spinge a esplorare ogni angolo, raccogliere collezionabili, decorare case e divertirsi al di fuori della solita loop del gacha.
Uno degli aspetti più interessanti di Neverness to Everness è che riesce a far dimenticare al giocatore di trovarsi in un gacha. L’esperienza è così ricca, curata e immersiva, che per lunghi tratti ci si dimentica del sistema a estrazioni e delle valute virtuali. È chiaro che la componente grind tornerà a farsi sentire più avanti, ma per ora è tenuta in sordina, lasciando spazio alla scoperta.

Il gioco ha ancora margini di miglioramento: il bilanciamento dei combattimenti, la presentazione delle ricompense, e la varietà delle attività dovranno essere ottimizzati. Ma già da questa prima versione si percepisce un’intenzione chiara: offrire un’esperienza completa, non solo un contenitore per vendere personaggi.
In un mercato affollato da titoli come Genshin Impact, Honkai Star Rail, Zenless Zone Zero e Wuthering Waves, Neverness to Everness potrebbe sembrare solo l’ennesimo concorrente. In realtà, riesce a distinguersi per la sua atmosfera, la libertà di esplorazione, l’ironia surreale delle missioni, e una cura artistica rara per il genere. È ancora presto per dire se sarà un successo duraturo, ma una cosa è certa: Hotta Studio ha alzato l’asticella, e ora toccherà agli altri provare a tenere il passo.

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