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Ninja Gaiden Ragebound: Anteprima, Gameplay Trailer e Screenshot

NINJA GAIDEN: Ragebound segna un ritorno epico per una delle saghe più amate dell’action giapponese, riportando in scena non solo il mito di Ryu Hayabusa, ma anche l’intero immaginario ninja reinterpretato con cura, ferocia e modernità. Frutto della collaborazione tra KOEI TECMO e gli autori di Blasphemous, il gioco si presenta come un’operazione che va oltre il semplice revival: è un ponte tra epoche, una dichiarazione d’intenti che unisce il rigore dei classici alla libertà espressiva dei soulslike e degli hack’n’slash moderni.

La narrazione si apre su un evento drammatico: Ryu Hayabusa lascia temporaneamente il Giappone per seguire le ultime volontà del padre, ma proprio in quel momento, il velo che separa l’umanità dal regno demoniaco si spezza. Senza preavviso, un esercito oscuro invade il villaggio Hayabusa, lasciandolo alla mercé di creature infernali. La responsabilità della difesa cade sulle spalle di Kenji Mozu, giovane guerriero addestrato dallo stesso Ryu, che si trova improvvisamente solo contro un nemico sovrannaturale. La situazione è disperata, e il suo senso del dovere lo spinge a infrangere un tabù: stringere un’alleanza con il Clan del Ragno Nero, antichi rivali del suo lignaggio.

In questo contesto nasce la meccanica narrativa e ludica della Fusione Ninja, una pratica proibita che permette a due anime ninja di fondersi, condividere poteri e tecniche, ma anche emozioni, dubbi, visioni e traumi. Kenji fonde il proprio spirito con quello della temibile Kumori, assassina letale, fredda e precisa, ma con un passato segnato da tradimenti e sangue. Il giocatore può passare da un personaggio all’altro in tempo reale, o utilizzare mosse combinate che fondono lo stile veloce e fluido di Kenji con l’aggressività tagliente di Kumori.

Il gameplay si distingue per la profondità tecnica e la responsività dei comandi, elementi fondamentali per un titolo che vuole essere fedele allo spirito Ninja Gaiden. La difficoltà è alta, ma mai frustrante: ogni errore è una lezione, ogni nemico uno spartito da imparare e superare con riflessi, precisione e adattamento. Il sistema di combo è scalabile: il principiante potrà sopravvivere con poche nozioni, ma il veterano potrà esplorare catene di mosse complesse, contrattacchi e parate perfette, fino a dominare il campo di battaglia come un vero shinobi.

La componente visiva è un altro elemento che rende Ragebound un progetto distintivo. La scelta della pixel art avanzata, arricchita da effetti moderni come luci volumetriche, shader dinamici e animazioni stratificate, dà vita a un mondo che è allo stesso tempo retro e cinematografico. Ogni ambientazione è scolpita con amore, ogni nemico presenta una silhouette unica e un comportamento studiato. I boss, in particolare, sono costruiti come prove di forza e resistenza, veri e propri duelli coreografici, ognuno con un’identità visiva potente e memorabile.

A livello di atmosfera, il gioco riprende la poetica cupa della serie, con temi maturi, tradizione giapponese, riti demoniaci e vendetta, ma lo fa con una regia più attenta ai silenzi, agli sguardi, alla costruzione del dramma interno ai personaggi. Non c’è solo azione: c’è una ricerca di senso e di equilibrio, in un mondo che non perdona la debolezza, ma premia chi è disposto a sacrificare tutto per la salvezza degli altri.

NINJA GAIDEN: Ragebound si prepara a diventare un punto di riferimento per chi ama l’action profondo, il combat preciso e le atmosfere oscure. Un’eredità pesante, sì, ma che sembra più viva che mai. Se l’intento era riportare l’onore e la morte a danzare assieme, questa potrebbe essere l’opera definitiva.

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