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Pilo and the Holobook: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

“Pilo and the Holobook” è un’avventura narrativa ed esplorativa che sorprende per la sua originalità, il suo stile artistico vibrante e il messaggio profondo che riesce a comunicare attraverso meccaniche semplici ma coinvolgenti. Il gioco segue le vicende di Pilo, un giovane apprendista esploratore interstellare, il cui compito è documentare le meraviglie della galassia utilizzando uno strumento particolare chiamato Holobook.

Al centro del gameplay c’è proprio questo Holobook, un dispositivo in grado di trasformare elementi dell’ambiente in adesivi. Ogni creatura, pianta o oggetto può essere scannerizzato e catalogato, arricchendo un’enciclopedia personale costruita durante l’esplorazione. Questa dinamica rende il gioco una vera celebrazione della curiosità e dell’osservazione attenta, spingendo il giocatore a esplorare ogni angolo dei vari pianeti visitati.

Il level design accompagna perfettamente questa filosofia, con ambientazioni dipinte a mano, ognuna con una propria identità estetica e biologica. Si passa da mondi lussureggianti e colorati ad ambienti più oscuri e contaminati, riflettendo la presenza di una misteriosa entità chiamata Tar, una sostanza nera che minaccia l’equilibrio degli ecosistemi. Questo elemento introduce un contrasto narrativo potente: da un lato la meraviglia della scoperta, dall’altro la preoccupazione per la distruzione ambientale.

Il gioco invita a risolvere problemi in modo pacifico, usando l’intelligenza e la creatività di Pilo. Gli enigmi ambientali sono infatti integrati in modo naturale nell’esperienza di esplorazione e si risolvono usando proprio gli adesivi raccolti, che permettono di attivare meccanismi, creare ponti o modificare il paesaggio.

Dal punto di vista narrativo, la storia parla di crescita, empatia e responsabilità. Il viaggio di Pilo non è solo una missione di documentazione, ma un percorso di formazione e comprensione del proprio ruolo in un universo più grande. Il legame con i personaggi secondari, le riflessioni silenziose durante le fasi di esplorazione e i piccoli momenti di scoperta rendono l’esperienza toccante senza mai risultare forzata.

Tecnicamente, il gioco si presenta con una grafica leggera ma curatissima, una colonna sonora delicata e atmosferica, e una direzione artistica che non ha paura di osare con colori e forme per esprimere emozioni. L’interfaccia è intuitiva, pensata per giocatori di tutte le età, mentre la struttura del gameplay è lineare ma ricca di segreti e collezionabili per chi ama completare ogni angolo.

La durata è contenuta, con una media di 4 ore per la campagna principale, ma l’esperienza è così densa di stimoli visivi e narrativi che non si avverte mai una sensazione di incompletezza. Al contrario, la sua brevità diventa un punto di forza, offrendo un’esperienza compatta ma memorabile, perfetta per chi cerca un titolo riflessivo, creativo e fuori dai soliti schemi.

“Pilo and the Holobook” è un piccolo gioiello che fonde estetica, emozione e gioco in modo intelligente e sensibile. È una lettera d’amore all’esplorazione, alla conoscenza e alla bellezza nascosta nelle cose semplici. Un’esperienza consigliata a chi cerca qualcosa di diverso, più intimo e ricco di significato, ma anche a chi ama perdersi in mondi immaginari pieni di colori e meraviglia.

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