Un innovativo progetto open source potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui viviamo i grandi classici della PlayStation 2. Si chiama PSRetrox, ed è uno strumento di ricompilazione attualmente in fase iniziale, ma con un obiettivo ambizioso: trasformare i giochi PS2 in versioni native per PC, superando i limiti imposti dalla tradizionale emulazione.
Dall’emulazione alla ricompilazione: cosa cambia davvero
Finora, l’unica strada per rivivere i giochi PS2 su PC è stata l’emulazione, con software come PCSX2 che ricreano l’ambiente originale della console. Questo approccio, seppur efficace, comporta inevitabili compromessi in termini di prestazioni, compatibilità e fedeltà. PSRetrox propone invece un’alternativa rivoluzionaria: analizzare, decompilare e ricostruire i giochi PS2 per farli girare direttamente sul sistema operativo del computer.
Come funziona PSRetrox
Scritto in C++, PSRetrox è sviluppato da Joaquín Lucas Nieto, noto online come njoacodev. A differenza degli emulatori, questo tool mira a estrarre gli asset originali di un gioco PS2, come il codice, i modelli 3D, le texture e l’audio, per poi ricompilarli in un formato compatibile con l’architettura dei moderni PC. L’approccio assomiglia più a un reverse engineering con finalità di conservazione, anziché a un semplice emulatore.
Crash Twinsanity come punto di partenza
Attualmente, PSRetrox è focalizzato principalmente su Crash Twinsanity, uno dei titoli PS2 più amati ma meno accessibili su piattaforme moderne. Il tool è completo solo all’8%, ma mostra già un potenziale significativo. La possibilità di estendere il supporto ad altri giochi come Killzone o Jak and Daxter è ancora tutta da verificare, ma apre prospettive entusiasmanti per la preservazione digitale dei giochi 128-bit.
Al momento, lo sviluppo di PSRetrox è in pausa temporanea, con l’autore che ha annunciato uno stop di alcuni mesi. Tuttavia, l’interesse attorno al progetto cresce, soprattutto tra coloro che vedono nella ricompilazione nativa una soluzione definitiva al problema dell’obsolescenza hardware e della scomparsa dei supporti fisici.
PSRetrox non è solo uno strumento tecnico, ma un passo avanti nel dibattito sulla preservazione videoludica. I porting nativi, infatti, offrono maggiore stabilità, accesso facilitato e performance migliori rispetto all’emulazione, rendendo i giochi classici più fruibili alle nuove generazioni. In un’epoca in cui molte console non leggono più i vecchi dischi, progetti come questo possono fare la differenza tra dimenticanza e riscoperta.

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