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Resident Evil Requiem doveva essere un gioco online open world

Durante un recente developer diary pubblicato per i membri del sito ufficiale di Capcom, il director Koshi Nakanishi ha rivelato che Resident Evil Requiem, conosciuto dai fan come Resident Evil 9, ha avuto origini molto diverse da quelle che vedremo nella versione finale. Il gioco è stato inizialmente pensato come un’esperienza online e persino open world, ma il team ha deciso di abbandonare quella direzione dopo aver compreso che non era ciò che i fan desideravano.

“Avrete sentito alcune voci, tipo Resident Evil online o open world… ed effettivamente abbiamo sperimentato in quella direzione,” ha detto Nakanishi. “Ma alla fine, nonostante alcuni concetti interessanti, ci siamo resi conto che non era ciò che i fan volevano. Così siamo tornati al tavolo da disegno e da lì è nato Resident Evil Requiem.”

Le indiscrezioni su un Resident Evil online circolano già da tempo, soprattutto grazie all’insider Dusk Golem, che aveva anticipato come il progetto originale di RE9 fosse partito nel 2017 con protagonisti Leon e Jill. Secondo le sue fonti, il gioco inizialmente voleva essere l’opposto di Resident Evil 7, spostandosi verso un’impostazione più aperta e cooperativa. Tuttavia, nel 2021, poco dopo l’uscita di Village, il progetto avrebbe subito un pesante reboot.

Ora Requiem è tornato alle radici survival horror, ma con una doppia modalità visiva: in prima e terza persona. Il gameplay è stato mostrato per la prima volta giovedì, confermando un’impostazione più classica e lineare, ambientata in spazi chiusi e claustrofobici, come un ospedale gotico invaso dall’oscurità e da presenze inquietanti.

Il gioco è previsto per il 27 febbraio 2026 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC, e sarà il primo capitolo a introdurre Grace Ashcroft come protagonista: figlia della giornalista Alyssa Ashcroft di Resident Evil Outbreak, ora analista dell’FBI impegnata a indagare su nuove morti misteriose a Raccoon City, 30 anni dopo la distruzione della città.

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