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Return to Monkey Island: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Quando si pensa alle avventure grafiche o punta e clicca, è inevitabile avere nella mente titoli come Broken Sword o Monkey Island, due tra le saghe più famose, le quali hanno accompagnato la crescita di molti, ed oggi proprio di quest’ultima voglio parlarvi, con la Recensione di Return to Monkey Island, un nuovo capitolo della serie che arriva sul mercato a distanza di molti anni dall’ultimo, un ritorno ben gradito all’isola delle scimmie, come atto finale di una storia iniziata nei gloriosi anni 90. Il successo della saga ha portato allo sviluppo di vari titoli nel corso del tempo, con protagonista Guybrush Threepwood e il malvagio pirata LeChuck, un pò come il George Stobbard di Broken Sword, un personaggio iconico per il franchise di Monkey Island, che pur non essendo doppiato in italiano, riusciva e riesce tutt’ora a strappare delle risate al giocatore, con le sue battute fuoriluogo e commenti ironici, in grado di trasformare anche uno spiacevole episodio in una occasione di avventura. Return to Monkey Island cambia diverse carte in tavola, alcune di esse sono state oggetto di critica da parte di svariati giocatori al momento dell’annuncio con primo gameplay trailer, mi sto riferendo ad un comparto grafico, pur sempre in stile cartone animato per intenderci, ma reso low poly.

Return to Monkey Island è un gioco per tutti, non richiede di andare su internet a cercare una possibile soluzione agli enigmi, l’autore ha deciso di optare per due livelli di difficoltà, il tradizionale e quello rivolto a chi invece vuole godersi la storia, chiedendo l’aiuto ad un libro magico per risolvere degli enigmi o sapere come proseguire. Il gioco si apre con il figlio di Guybrush Threepwood, e per la prima mezzora circa lo utilizzerete per apprendere le meccaniche, fino all’incontro con il padre, che seduto su una panchina deciderà di raccontare una delle sue ultime gesta, passando il testimone ad una sua versione più giovanile, portando il giocatore di continuo tra presente e passato. Guybrush proseguirà le sue gesta dall’ultima avventura, intento a scoprire il segreto di Monkey Island, ma dovrà vedersela nuovamente con il minaccioso e letale pirata sanguinario LeChuck, pronto a salpare alla volta dell’isola delle scimmie. Il giocatore sarà chiamato dunque a risolvere i primi enigmi per procurarsi il necessario per salire a bordo dell’imbarcazione, passando inosservato agli occhi del pirata e la sua ciurma di manigoldi. Come detto avrete la possibilità fin dalle prime fasi di sbloccare un libro richiamabile in qualsiasi momento tramite l’inventario, il quale vi permetterà di sapere cosa fare, dove andare e tutte le istruzioni necessarie per proseguire.

Una volta aperto l’inventario e interagito con il libro, potrete porre ad delle domande, ricevendo una risposta per volta, in modo tale da avere un aiuto parziale o totale, spetterà solo a voi deciderlo, il libro è gratuito, non vi chiederà nulla per utilizzarlo, a differenza di altri giochi in cui bisognava recuperare dei materiali o valute.Ad ogni modo come detto potrete anche giocare in modo tradizionale, rimuovendo aiuti e la semplificazione degli enigmi, il caro buon vecchia scuola come si suol dire. Return to Monkey Island è in inglese con sottotitoli italiani e la possibilità di saltare rapidamente i dialoghi, funzionalità pensata per lo più nei momenti in cui viene offerto al giocatore un approfondimento su specifiche tematiche, non importanti ai fini della storia, come nel caso in cui un NPC racconta la storia delle ancore ed il loro utilizzo iniziale. Come ogni avventura grafica o punta e clicca che si rispetti vi ritroverete a procurarvi un oggetto per ottenerne un secondo, da utilizzare per ricevere una chiave che aprirà una teca dove è custodito un oggetto, da usare con un altro oggetto per ottenerne un terzo e così via discorrendo. Combinerete tutto con tutto e tutti, al fine di trovare la soluzione per proseguire, potrete richiamare l’inventario per analizzare, combinare e usare oggetti all’occorrenza, con tanto di mappa per spostarvi da un luogo all’altro.

In qualsiasi momento tramite il menu di pausa potrete salvare e caricare i progressi, in modo da proseguire la partita successivamente, seppur sia presente il salvataggio automatico. La storia per quanto scontata sia, è ricca di humor, con battute e momenti in grado di strappare delle risate al giocatore, incontrerete nuovi personaggi e rivisiterete i luoghi della vostra infanzia con il franchise, ritrovando vecchi personaggi più invecchiati ma sempre negli stessi guai, dopotutto il lupo perde il pelo ma non il vizio. Return to Monkey Island è divertente, sa intrattenere e coinvolgere per l’intera durata, la quale si prende il giusto tempo per raccontare una o forse l’ultima delle gesta del pirata più amato nel mondo dei punta e clicca.

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