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Soulstice: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo avervi parlato di Thymesia e Steelrising, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Soulstice, un nuovo action italiano, lanciato pochi giorni fa su PC e Console. Soulstice racconta la storia di Keidas, un Regno Sacro nel quale il mondo spirituale e quello reale sono separati da un velo, a protezione di ciò vi è la Chimera, un essere composto da una duplice anima, la fusione tra i due mondi, le sorelle Briar e Lute in un solo corpo, la prima è controllata dal giocatore, la seconda invece agisce come spirito guardiano, la cui comparsa avviene sia negli scontri che durante i dialoghi. La vita scorre tranquilla nel regno, fino a quando uno sguarcio causa la trasformazione degli umani in creature deformi e folli, la vostra missione sarà quella di rimediare ad un evento che potrebbe portare il genere umano all’estinzione. La trama è piuttosto banale ma sul fronte gameplay, Soulstice mette in mostra delle potenzialità non indifferenti, cercando di portare una ventata di aria fresca nella serie di giochi action.

L’ambientazione dove ha luogo la storia è una città in rovina di stampo medievale, un luogo costellato da quartieri di ogni sorta, liberamente esplorabili, con grandi aree composte da zone abitabili, sistema fognario e strutture in rovina.Al fine di risparmiare tempo e probabilmente denaro, il team ha optato per il riciclo degli assets in svariati luoghi, dando al giocatore quella inevitabile sensazione di dejavu. Sul fronte design, i nemici appaiono come umanoidi di dimensioni e forme differenti, ma pur sempre umani mutati dalla corruzione. Come anticipato vestirete i panni di un personaggio dalla duplice identità, da un lato vi è Briar, con il suo sistema di combattimento, dall’altra invece Lute, abile nella difensiva. La prima dispone di un’arma affilata in grado di sferrare fendenti rapidi e letali, come Dante in Devil May Cry, oltre l’aggiunta naturalmente di armi secondarie che si differenziano in velocità, portata ed altre caratteristiche.

Ad arricchire l’equipaggiamento vi è una sorta di frusta utilizzabile come rampino. Soulstice strizza l’occhio al soulslike ma presenta un’impronta piuttosto marcata di action, lo dimostra il fatto che durante i combattimenti potrete scattare verso gli avversari, sollevarli da terra e continuare a colpirli con una furia inarrestabile e distruttiva. A rendere più complesso il sistema di combattimento oltre che proporre un certo grado di sfida, vi è la scomparsa di Lute in caso di perdita della Coesione, un pò come quando in un soulslike la stamina si esaurisce, rendendo il personaggio esposto a colpi letali, non potendo scattare, schivare, parare o attaccare. Lute attaccherà in automatico, aumentando la sua forza con l’incremento della Coesione, permettendo al giocatore di attivare manualmente mosse difensive. I combattimenti avvengono per lo più in mischia, ciò dunque vi porterà a guardare i dintorni per parare attacchi provenienti da qualsiasi direzione. Lo spirito dispone di abilità che possono essere utilizzate a proprio vantaggio, migliorando la sopravvivenza in combattimento.

Gli scontri richiedono precisione, velocità ed equilibrio. Presente la possibilità di bloccare la camera su un nemico, come visto in Steelrising e Thymesia, a differenza di souls in cui non è possibile farlo, nonostante questa funzionalità alla lunga risulti una lama a doppio taglio.Ovviamente non mancano all’appello boss da sconfiggere, i cui scontri spesso sono suddivisi in molteplici fasi, dove bisogna studiare la migliore strategia non solo per difendersi ma anche per attaccare, sfruttando i punti deboli. Soulstice vi accompagnerà per un totale di 15 ore, piuttosto rigiocabile, considerando la mole di potenziamenti da trovare, sfide secondarie da completare e sbloccabili vari.

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