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Spirit Il Ribelle: Recensione, Trailer e Screenshot

Sono trascorsi ben 20 anni dall’ultima volta in cui DreamWorks ha portato Spirit sul grande schermo, con un Film d’animazione che poneva i riflettori sul celebre stallone, oggi a distanza di così tanto tempo voglio condividere con voi la Recensione di Spirit: Il ribelle, nuovo film della serie giunto di recente in Home Video DVD e Bluray, distribuito da Universal Pictures. In Spirit: Cavallo Selvaggio non vi era molto spazio ai dialoghi, dato che i cavalli non parlavamo e le uniche scene in cui vi era un minimo di interazione vedevano la comparsa di umani. Il nuovo capitolo invece sposta i riflettori su una ragazzina di nome Lucky Prescott, di cui vi ho parlato nella Recensione di Spirit: La Grande Avventura di Lucky, la quale non ha conosciuto la sua defunta madre, un’impavida stuntman cavallerizza di Miradero, la piccola cittadina dove ha luogo la storia.

Dopo aver trascorso del tempo in compagnia di sua zia Cora, Lucky tornerà a Miradero per vivere con il padre Jim, che l’aveva allontanata dopo aver perso la moglie. In Lucky risiede lo spirito della cavallerizza ed è inutile dire che con i cavalli ha uno speciale rapporto, al punto da stringere una grande e profonda amicizia con Spirit, ma nel suo cammino verso la coronazione di un sogno dovrà vedersela con un malvagio addestratore di cavalli che con la sua squadra pianifica di catturare la mandria per metterla all’asta. Nonostante il Film cerca di preservare ciò che era di buono in Cavallo Selvaggio, deve fare i conti con la modernità, passando dai disegni a mano alla computer grafica e spostando più l’attenzione su Lucky che Spirit stesso.

Gli sconfinati deserti, la magia data da un Film in cui le immagini erano tutto, a causa o forse dovrei dire grazie all’assenza di dialoghi, compensati da una colonna sonora di tutto rispetto, vengono sostituiti da una trama in cui vi è un continuo scambio di battute, a volte anche futili tra Lucky e le sue amiche, le quali uniranno le forze per un bene comune, impedire al malvagio di turno di impossessarsi di Spirit e il resto della mandria per loschi scopi. Spirit è meno selvaggio e indomabile di quanto era rappresentato nel vecchio Film, diventando quasi un destriero docile e facilmente ammaestrabile dalla nuova arrivata, risultando a tutti gli effetti una pellicola per i più piccoli piuttosto che per un pubblico più vasto, dopotutto si sa che le opere firmate Dreamworks così come le Disney non sono quasi mai rivolte solo ai più piccoli, tranne in rare eccezioni.

Se provenite dal vecchio Spirit dimenticate ciò che avete visto e appreso del nobile destriero, l’indomabile stallone che cavalcava verso il tramonto senza un padrone e nessuno che potesse possederlo, si ritrova ora ad essere il cavallino di Lucky, pronto a scattare al suo richiamo, immedesimandosi nella mandria di cavalli come uno di loro se non fosse per la sua colorazione accesa ed un nome tanto noto quanto ambito dal malvagio di turno. Spirit: Il Ribelle pone più l’attenzione sulla vita di Lucky e le sue gesta che dare spazio a Spirit stesso, di cui il Film prende solo il nome, un pò come se in un futuro nuovo capitolo della serie Shrek quest’ultimo fosse accantonato per dare maggiore spazio a Ciucchino, comparendo solo in alcune scene e per una manciata di minuti.

L’edizione Home Video include contenuti speciali come Trovare il proprio spirito, Video musicali con testi, come preparare gli s’more, scene eliminate e molto altro, contenuti mirati ad un pubblico minore che può intrattenersi con Spirit e Lucky anche a Film ultimato, sopratutto con la possibilità di cantare i brani come fosse un Karaoke. In conclusione, Spirit: Il ribelle è l’ideale per i piccoli meno invece per gli adulti, deludente per chi ha apprezzato il Film di 20 anni fa, accessibile invece ad un pubblico moderno.

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