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Steelrising: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Il 2022 è indubbiamente l’anno dei soulslike, dopo Elden Ring e Thymesia, giusto per citarne qualcuno, è il turno di un nuovo soulslike incentrato sulla rivoluzione francese, il quale vi trasporterà nella Francia di Re Luigi XVI. A seguire dunque la Recensione di Steelrising, dopo aver trascorso del tempo in sua compagnia su PS5. Steelrising vede un Re Luigi XVI folle e che dispone di una legione di Automi per mettere a ferro e fuoco la città. Nei panni della guardia del corpo della Regina, dovrete salvare il paese dal tiranno ed evitare la rivoluzione, collaborando con Maria Antonietta, Lafayette e Robespierre. Il gioco si apre con la creazione del personaggio, le cui caratteristiche sono piuttosto misere, dalla scelta del volto a capigliatura e colori, lasciando dunque poco spazio alla creatività e immaginazione del giocatore. Il protagonista è un Automa al servizio della Regina, e come tale necessita di tutti gli accorgimenti o manutenzione durante l’utilizzo. Come in ogni soulslike che si rispetti dovrete tenere costantemente d’occhio non solo la barra vitale ma anche la stamina, quest’ultima ricaricabile gradualmente e con l’apposito olio, oltre il lubrificante per ripristinare la salute.

Steelrising è un semi-open world, suddiviso in zone liberamente esplorabili, costellate di nemici meccanici di ogni sorta, in una Francia popolata da automi e mostruosità ad ingranaggi. Inizialmente potrete scegliere una delle classi a disposizione, specializzate in uno specifico sistema di combattimento, nel corso dell’avventura avrete modo di utilizzare diverse armi da mischia e fuoco, combinarle tra di loro per stordire, congelare ed arrestare l’avanzata dei nemici per poi colpirli a tradimento, oltre a vantare di accessori e gadget da equipaggiare nell’inventario, dove potrete riporre anche consumabili adatti allo scopo ed oggetti come la bussola, la quale vi permetterà di orientarvi, visualizzando gli obiettivi da raggiungere. Ebbene si, contrariamente a quanto accade in molti altri soulslike, in Steelrising le indicazioni saranno visibili solo se equipaggiate ed usate la bussola, occupando uno slot nell’inventario rapido. In qualsiasi momento premendo il touchpad potrete accedere al menu di pausa, da dove consultare l’equipaggiamento a disposizione, suddiviso in arma primaria e secondaria e capi d’abbigliamento vari, che come ogni GDR non solo conferiscono un aspetto differente al protagonista ma anche statistiche come una maggiore protezione ai danni inferti dai nemici.

L’inventario è composto da un totale di sei slot, nei quali potete assegnare granate incendiarie o immobilizzanti, glaciali ed esplosive, oliatore ed altri consumabili. Come anticipato il protagonista è un Automa, di conseguenza presenta fino a 4 moduli sbloccabili con le chiavi ed utilizzabili per l’installazione di potenziamenti come ad esempio la riparazione dai danni critici, ventilazione per evitare il surriscaldamento ed altri ancora. Non manca all’appello la possibilità di consultare la mappa del mondo, le missioni primarie e secondarie, le note e statistiche, quest’ultima suddivise in potenza, resistenza, agilità, autonomia, alchimia elementale e ingegneria, oltre le tradizionali salute, munizioni, danni fisici e così via dicendo, tutte potenziabili con l’esperienza ed i punti accumulati nel corso degli scontri. In Steelrising i falò di Dark Souls vengono sostituiti da una sedia, sulla quale sedersi per salvare i progressi e spendere i punti nello sblocco e potenziamento delle abilità a disposizione. Morire vi farà ricominciare dall’ultimo punto raggiunto, causando l’inevitabile perdita dell’esperienza accumulata fino ad allora.

Una caratteristica che ho apprezzato ma che potrebbe risultare anche un arma a doppio taglio, è la possibilità di personalizzare l’esperienza, rendendola più o meno difficile a seconda delle preferenze. Non è il solito soulslike difficile, punitivo e che necessita di tutta la vostra bravura e pazienza, ma un’esperienza che vanta una Modalità assistita personalizzabile in qualsiasi momento, scegliendo quanti danni siete in grado di sopportare, se conservare l’esperienza in caso di morte, velocizzare la rigenerazione e raffreddare facilmente il protagonista. Abilitando i settaggi in questione il gioco diventa così facile che chiunque potrà raggiungere i titoli di coda senza preoccuparsi di scontrarsi con un boss, bloccando di conseguenza lo sblocco di obiettivi e trofei. Sul fronte grafico Steelrising su PS5 nonostante permetta di scegliere tra risoluzione, grafica e fotogrammi non sfoggia ambientazioni e modelli eclatanti, e le animazioni non vengono di certo in aiuto, con movimenti e combattimenti impacciati e meccanici. In termini di fluidità si verificano in alcuni casi dei cali di frame rate ma che non rovinano poi molto l’esperienza, con tempi di caricamento piuttosto rapidi, resi possibili dagli hardware di nuova generazione.

Tirando le somme Steelrising è un bene ma non benissimo, l’idea di fondo, le ambientazioni, le meccaniche e la modalità accessibile sono indubbiamente un punto a favore, contro uno stile grafico che andrebbe sicuramente rivisto, dando la sensazione di trovarsi di fronte una produzione minore. Di Soulslike sul mercato ve ne sono molti e in tante salse come si suol dire, tuttavia Steelrising riesce a metterci del suo, cercando di distaccarsi dalla massa ed offrendo un’esperienza personalizzabile ed accessibile a chiunque voglia completarlo, senza la preoccupazione di non riuscire a superare i primi minuti di gioco.

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