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Terminator Resistance: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Quando si parla di videogiochi incentrati su Terminator lo si fa in punta di piedi considerando i “flop del passato” e il nuovo Resistance non è certo da meno. A seguire voglio condividere con voi la Recensione di Terminator Resistance, dopo aver trascorso del tempo in sua compagnia su console. 

Terminator Resistance Recensione

Terminator Resistance porta il giocatore nella Los Angeles del 2028, nei panni del soldato della resistenza Jacob Rivers, il quale si ritrova essere l’unico superstite della sua comunità.  Unitosi ad un gruppo di sopravvissuti la sua missione sarà quella di portare a termine una serie di incarichi per porre fine all’invasione degli Skynet.

Sentinelle volanti, ragni meccanici ed ogni altra mostruosità cibernetica popola il mondo di Terminator Resistance per una decina di ore.  A differenza dei titoli del passato nel quale bisognava portare a termine dei livelli, in Terminator Resistance verrete lasciati liberi di esplorare degli scenari in cerca di collezionabili ed oggetti utili per la propria sopravvivenza e quella della comunità.

Dopo aver completato il prologo, nel quale già potrete farvi un’idea delle meccaniche di gioco che offre il titolo, verrete incaricati di portare a termine le prime missioni, lasciando a voi la scelta dell’ordine in cui farle e se andare diritti al punto o esplorare i dintorni.

 

Nel corso del gioco vi troverete a dover gestire i rapporti con altri sopravvissuti, i quali vi permetteranno di sbloccare nuove missioni e non solo. Terminator Resistance diventa dunque un’interagire con i personaggi al fine di ottenere missioni, per poi raggiungere un certo luogo, recuperare determinate cose e tornare indietro come foste dei cagnolini da riporto.

Dal recupero di oggetti alla liberazione di zone dalle minacce robotiche, sgraffignando munizioni, medikit ed ogni altro oggetto disseminato nello scenario, popolando questi ultimi per dare un motivo al giocatore di spulciare ogni angolo.

Vi imbatterete così’ in medikit buttati li per caso, munizioni lasciate da qualcuno apparentemente distratto, documenti informativi su tavoli e consumabili di ogni sorta.

 

 

Terminator Resistance non è lo sparatutto che vi sareste aspettati, una sorta di Modern Warfare ma ambientato nell’universo cinematografico di una delle pellicole più note dai fans di Arnold Schwarzenegger, ma è più un tentativo di scimmiottare Wolfenestein Youngblood ed altri sparatutto open world degli ultimi tempi.

Il titolo è stato realizzato per ammazzare il tempo come si suol dire nei momenti di noia, anche se parlare di noia in un periodo di grandi uscite del calibro di Shenmue 3, Star Wars Jedi Fallen Order, Death Stranding e molte altre è una vera e propria eresia.

Il gioco arriva in un brutto periodo e nel peggiore dei modi, un tentativo disperato di convincere i giocatori ad andare al cinema a vedere l’ultimo capitolo della saga, nonostante non abbia nulla a che vedere con il videogioco.

Terminator Resistance come i precedenti capitoli è un flop colossale, un gioco che sa di vecchio sotto ogni aspetto, da una trama blanda e scontata a meccaniche che sembrano uscite dagli sparatutto di inizio scorsa generazione.

A difficoltà normale non aspettatevi un briciolo di sfida perchè potrete andare in giro a sparare alle minacce robotiche come foste degli Highlander, a volte capiterà di passare accanto agli Skynet senza che questi si accorgano della vostra presenza.

Graficamente parlando il titolo per certi versi appare cartoonesco con una colonna sonora gradevole per certi versi, nonostante gli effetti sonori non siano poi cosi eclatanti. Conclusione? Volgete il vostro sguardo altrove, perchè Terminator Resistance non rende giustizia alla pellicola cinematografica. 

Terminator Resistance Gameplay Trailer 

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