The Alters è un gioco survival fantascientifico straordinariamente originale, capace di fondere meccaniche gestionali, narrazione ramificata e profonda introspezione psicologica in un’esperienza unica e sorprendentemente toccante. Al centro dell’avventura c’è Jan Dolski, l’unico sopravvissuto a un disastroso atterraggio su un pianeta ostile. Ma Jan non è davvero solo: grazie a una misteriosa sostanza chiamata Rapidium, può generare versioni alternative di sé stesso, ciascuna modellata da una scelta passata differente. Nascono così gli Alters, veri e propri alter ego dotati di abilità, memorie, personalità e paure divergenti.
Il concetto di alterità non è solo uno spunto narrativo: diventa la chiave per la sopravvivenza. Ogni Alter offre competenze preziose per la gestione della base mobile, ma anche complesse sfide emotive. Il giocatore si trova immerso in un dramma esistenziale in cui deve affrontare il peso delle proprie decisioni, bilanciando la logica della sopravvivenza con le esigenze e i conflitti interiori di un’intera “crew” composta solo da sé stesso. Ogni scelta ha conseguenze, e la tensione narrativa cresce di pari passo con la consapevolezza che non è possibile soddisfare tutti, né tanto meno salvare ogni parte di sé.

La narrazione è profonda, stratificata, malinconica, costruita attorno a dilemmi morali e riflessioni filosofiche che pongono il giocatore di fronte a una domanda fondamentale: siamo il frutto delle nostre scelte o delle circostanze? Le sessioni al computer quantistico della base permettono di esplorare strade alternative della vita di Jan, offrendo spunti narrativi degni della miglior fantascienza psicologica. Ogni Alter rappresenta una possibile versione di Jan, e interagire con loro diventa un confronto continuo tra ciò che si è e ciò che si sarebbe potuti diventare.
L’esplorazione del pianeta è un altro elemento centrale. Le escursioni alla ricerca di risorse essenziali mettono in gioco la componente survival, con pericoli ambientali come anomalie letali, distorsioni spaziali e radiazioni estreme. Il ciclo giorno-notte e le condizioni meteorologiche rendono ogni spedizione un rischio calcolato, in cui la preparazione e la pianificazione diventano vitali. Le biome aliene sono affascinanti e inquietanti, disseminate di segreti che attendono solo di essere svelati, ma a caro prezzo.

Le risorse raccolte permettono di costruire nuovi moduli per la base, come il Laboratorio di Ricerca o la Sala Sociale, e di fabbricare oggetti che migliorano la vita degli Alters o l’efficienza della missione. Tuttavia, le risorse non bastano mai per tutto, e ogni priorità richiede un sacrificio. Qui emerge la grande forza tematica del gioco: la responsabilità personale. Non esiste mai una scelta neutra, ogni decisione rafforza o indebolisce i legami interni del gruppo, e sposta il fragile equilibrio su cui poggia l’intera sopravvivenza. Tecnicamente, il gioco si presenta con una direzione artistica ispirata, ambientazioni suggestive e una cura meticolosa nella rappresentazione emotiva dei personaggi.
Ogni Alter è caratterizzato in modo credibile, sia visivamente che psicologicamente, e ciò rende ancora più coinvolgente l’interazione tra le varie versioni di Jan. The Alters non è un semplice survival, ma un’esperienza narrativa profonda che esplora il conflitto tra identità e scelta, tra necessità e desiderio. È un gioco che ti costringe a guardarti dentro mentre lotti per resistere fuori. Un esperimento brillante, intimo e inquietante, che riesce a coniugare meccaniche di gioco intelligenti con una scrittura matura e penetrante. In un panorama videoludico saturo di cloni, The Alters osa essere qualcosa di diverso e ci riesce con forza, stile e umanità.

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