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Blacktail: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Ogni paese ha le sue fiabe, la propria cultura ed inevitabilmente anche delle leggende metropolitane o il cosiddetto folklore, il quale viene tramandato di generazione in generazione, al fine di mantenere vive delle credenze popolari, indipendentemente dalla loro natura e vericità. Non tutte le fiabe hanno un lieto fine, e naturalmente non tutte narrano di regni incantati con splendidi e imponenti castelli e principesse da salvare. Con tale premessa quest’oggi vi parlerò di Baba Yaga con la Recensione di Blacktail. Chi non conosce Baba Yaga? Stando alle credenze dell’Europa orientale, si tratta di una strega, la cui fama è tutt’altro che piacevole. Il team The Parasight, composto da alcuni veterani di Bloober Team, noti per aver sviluppato giochi come Blair Witch, ha dato vita a Black Tail, un fps open world che narra una storia inedita, alla quale fino ad ora nessuno si è avvicinato. Il titolo come avrete intuito è incentrato sulle origini di Baba Yaga, una strana ragazza a cui viene attribuito l’appellativo di strega, una storia che vi porterà a fare la conoscenza anche di sua sorella Zora e del suo destino. Yaga fin dall’infanzia ha manifestato strani poteri, che hanno provocato sia un incidente nel villaggio in cui vive, che la misteriosa scomparsa della sorella. Nel corso dell’avventura Yaga terrà celato il suo volto con una mschera, la quale fornirà costanti consigli alla fanciulla, similmente a quanto avviene in Shadow Warriors.

Spetterà a voi decidere se abbracciare l’oscurità o dirigervi verso la luce, di conseguenza non mancano dialoghi ai quali rispondere e scelte da compiere. Il mondo di gioco è costellato di personaggi secondari, alcuni provenienti dalle più disparate favole, altri invece realizzati ad hoc, da larve mercanti a draghi ammaliati dal miele, formiche pronte a alla guerra ed altre ancora. L’ambientazione scelta per l’esperienza è prettamente fiabesca, rappresentando un Europa orientale immaginaria, con una longevità complessiva di circa 12 ore, estendibile naturalmente portando a compimento le attività secondarie. Come anticipato Blacktail è open world, potrete aggirarvi liberamente per la mappa ed esplorarla da cima a fondo, imbattendovi in personaggi, eventi, oggetti ed ovviamente missioni, tuttavia vi accorgerete nel corso della storia che in realtà l’apparenza inganna e che la mappa non è poi così grande come una produzione tripla A, il più delle volte partirete da un punto per raggiungerne un altro, come se foste condotti per mano. Il sistema di creazione degli oggetti è basato sull’accumulo di risorse, tuttavia questo aspetto non è così profondo come accade in un survival. Un open world non è tale senza la possibilità di spostarsi rapidamente, affidandosi ai gatti neri della strega. Non mancano all’appello abilità da sbloccare, oltre ricette con ingredienti speciali. Blacktail è un’esperienza pensata prettamente per la prima persona, Baba Yaga potrà contare sull’arco per sconfiggere gli avversari o risolvere gli enigmi, selezionando il tipo di freccia in base all’occasione.

Ovviamente una strega non è tale senza la sua scopa, utile per attirare i nemici. In base alle scelte morali otterrete magie diversificate, come quella che consente di risucchiare la vita ai nemici. Pur non essendo punitivo, il titolo vi porterà spesso di fronte al gameover, nonostante l’esperienza di gioco sia piuttosto intuitiva e guidata. Vi troverete a cacciare animali selvatici per ripristinare la salute e fare il possibile per creare strumenti che vi torneranno utili per sopravvivere. Il sistema della moralità influenzerà una parte della narrazione così come le abilità sbloccabili, una scelta che decisamente funziona in un mondo di gioco come quello di Blacktail. Il tutto si arricchisce con gli scontri con i boss, il più delle volte frustranti e che richiederanno una certa abilità per essere sconfitti, senza contare gli incontri casuali con nemici minori, ben presto vi accorgerete di come imparare a padroneggiare l’arco diventerà di vitale importanza. Il tutto rappresentato da un comparto grafico accattivante, con scenari dettagliati ed una colonna sonora che si sposa alla perfezione con l’ambientazione. Certo, non avrete magie da lanciare o altre armi, ma per la maggior parte del tempo dovrete scoccare frecce verso nemici e oggetti, tuttavia la tipologia di frecce e le abilità sbloccabili, aggiungono una lieve diversificazione al gameplay, che resta pur sempre reattivo e dinamico, sopratutto negli scontri.

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