Berlino, Aprile 1945, una squadra composta da soldati scelti con a capo il sergente Arthur Kingsley deve portare a termine una missione altamente rischiosa, al fine di impedire all’esercito tedesco di mettere in atto i suoi malefici piani. Con questa premessa oggi voglio condividere con voi la Recensione di Call of Duty Vanguard, franchise che ogni anno continua a intrattenere i videogiocatori con capitoli provenienti da varie serie come Modern Warfare e Black Ops, trasportandovi in ambientazioni differenti, tra passato, presente e futuro. Vanguard è l’ultimo arrivato in casa Call Of Duty, ma è all’altezza dello sparatutto firmato Activision più amato e giocato? Scopriamolo insieme. C’è chi gioca a Call of Duty per il multiplayer, chi invece come me ama godersi prima di tutto la campagna, dopo di che si fionda sul multiplayer competitivo. Activision in alcuni casi ha escluso la campagna, in altri l’ha realizzata in modo tale da non rubare troppo tempo al videogiocatore, dato che si sa che il multiplayer in Call of Duty è tutto.
La campagna di Vanguard dura solo 9 capitoli, partendo dal treno per Amburgo, passando per Normandia, Stalingrado isole Midway e Bougainville, Libia ed Egitto, nei panni inizialmente di un soldato sconosciuto, vestendo poi quelli del vero protagonista dell’avventura, un certo Arthur Kingsley, nato in Camerun e laureatosi a Cambridge, in grado di parlare sia in inglese che tedesco. Fortunatamente Call of Duty continua a non escludere l’italia dal doppiaggio, il quale permette di godersi al meglio la trama e lo scambio di battute tra i soldati, piuttosto che concentrarsi sulla lettura dei sottotitoli e ignorando l’azione. La trama viene articolata in modo da portare i giocatori a fare la conoscenza di ciascun membro del gruppo di soldati esperti, reclutati allo scopo di portare a termine una serie di missioni, ognuno con un set di abilità ed equipaggiamenti in grado di diversificarli, come il parkour di Polina Petrova.
Call of Duty Vanguard porta per mano il giocatore ai titoli di coda, evitando futili attività secondarie e la libertà di spulciare lo scenario in cerca di appetibili collezionabili, da far perdere del tempo prezioso sviando dal vero obiettivo della missione, con una campagna cinematografica tradizionale. Indubbiamente è interessante la possibilità di sfruttare le abilità dei soldati per uscire indenni dagli scontri a fuoco, come una sorta di bullet time di Jackson o gli esplosivi di Riggs. L’ atmosfera respirata è tipica della seconda guerra mondiale, con un’intelligenza artificiale dei nemici piuttosto mediocre, sopratutto a basse difficoltà, con un campo visivo discutibile, al punto che anche posizionandovi lateralmente agli stessi questi a volte continueranno a mirare in avanti. Da elogiare invece il maggiore grado di distruttibilità ambientale, con meccaniche che ricordano per certi versi Modern Warfare, come la possibilità di posizionare le armi su specifiche superfici o sfruttare le porte a proprio vantaggio per spiare al suo interno prima di fare irruzione. Una campagna appetibile ma non troppo, con una longevità piuttosto accettabile, considerando che come detto la maggior parte dei giocatori non la considera, puntando subito sul multiplayer.
Vanguard non poteva di certo escludere la Zombie, la quale permette di cimentarsi in sessioni multiplayer co-operative in scenari che si espandono col tempo. La modalità in questione vi permetterà di vestire i panni di uno dei dodici Operatori disponibili, tra cui naturalmente Kingsley, Petrova, Riggs e Jackson che avete conosciuto nella campagna principale. Lo scopo è quello di attivare una serie di portali per partecipare a missioni di vario tipo come l’eliminazione di un numero preciso di ondate di non morti, con la possibilità naturalmente di potenziare le armi con i crediti ottenuti, da utilizzare anche per sbloccare perk, creare oggetti e ricevere supporto. Spetterà a voi decidere se tornare a casa o proseguire con la sfida al fine di ottenere un bottino più sostanzioso. Nella modalità in questione affronterete tre tipologie di nemici, oltre i non morti tradizionali anche una sorta di infetti speciali, corazzati e con abilità ed armi differenti.
E se campagna e Zombie fanno da contorno, non è possibile dire lo stesso per il multiplayer competitivo, il quale è il fulcro principale dell’esperienza, che come in Modern Warfare e Black Ops Cold War offre la possibilità sia di dedicarsi al multiplayer tradizionale che battle royale free to play Warzone. Dalla schermata principale potete scegliere una delle tante modalità multiplayer disponibili, con partite rapide con preset Tattico, Assalto e Blitz o plyalist che includono Uccisione Confermata, Cerca e Distruggi, Tutti contro Tutti e Postazione, oltre l’immancabile Death Match a Squadre con varianti Dominio e Pattuglia. Ben venti le mappe a disposizione con supporto crossplay, il quale permette di giocare con chi proviene da differenti piattaforme. Il sistema di progressione è il tipico della serie, con dodici operatori sbloccabili, accessori e personalizzazioni di ogni sorta. Tramite l’armaiolo potrete applicare fino a dedici appendici alle armi, modificando valori come precisione, velocità, potenza ed altre caratteristiche.
Il multiplayer di Call of Duty Vanguard come da tradizione ha davvero molto da offrire, dalle tante modalità a personalizzazioni e sbloccabili per ciascuna arma ed operatore, oltre l’immancabile Pass Battaglia da acquistare con i Call of Duty Point, nonostante alcune ricompense siano gratuite. Ad alimentare il gioco, graficamente parlando, è il medesimo motore di Modern Warfare, il quale convince appieno sia su Xbox Series che PS5, con un gameplay fluido che non scende a compromesi con la risoluzione, permettendo di godersi al meglio l’esperienza, con caricamenti rapidi resi possibili dagli hardware di nuova generazione. Il doppiaggio in italiano della campagna, le atmosfere e la generosa mole di contenuti, rendono Vanguard uno sparatutto interessante per gli amanti della seconda guerra mondiale rispetto ai contenuti più futuristici della serie Black Ops.
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