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Charon’s Staircase: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Giunto in tempo per Halloween, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Charon’s Staircase, un nuovo gioco horror in prima persona, nel quale vestirete i panni di un agente di nome Desmond, il cui compito è quello di recuperare e distruggere documenti riguardanti i segreti del Progetto Alpha, insabbiato dal Ministero per anni, all’interno di una infernale e terrificante magione di nome Oack Grove. Ambientato alla fine degli anni 70 nell’Europa Centrale, Charon’s Staircase vi porterà non solo a fuggire dal male o affrontarlo, sopravvivendo agli orrori che si annidano nei meandri più tenebrosi della dimora, ma anche a risolvere enigmi ambientali e recuperare oggetti cruciali per lo svolgimento della trama. Il titolo è Horror ma preme maggiormente l’acceleratore sull’investigazione, difatti dovrete analizzare l’ambiente in cerca di indizi, interagire con porte, statue, taccuini ed altri elementi su schermo, con la possibilità come accade solitamente nelle avventure grafiche, di analizzare o interagire. Alcuni enigmi vi richiederanno ad esempio di inserire parti mancanti, chiavi corrette o combinazioni, per questo trovare e recuperare gli oggetti richiesti o consultare i documenti risulterà di vitale importanza per proseguire.

La narrazione viene affidata alla gradualità, con un sistema di progressione che porta la storia a divenire sempre più chiara nel corso dell’avventura, affidando dunque il tutto ai tradizionali documenti disseminati per le stanze. No, non vi troverete di fronte una sorta di Alone in the Dark o uno dei tanti Horror in terza persona, come detto dovrete aggirarvi per la dimora con visuale in prima persona, esplorando ogni stanza da cima a fondo, raccogliendo oggetti, analizzando gli scenari, risolvere enigmi per aprire porte e proseguire, fuggendo dai pericoli. Dunque non aspettatevi scarejump in grado di farvi sobbalzare dalla sedia o momenti di tensione in stile Outlast, Charon’s Staircase può essere definito più un investigativo con elementi Horror che un gioco di paura, come siamo stati abituati per anni con i tanti e tanti titoli presenti sul mercato. Certo, cerca di differenziarsi dalla massa facendo l’occhiolino agli aspiranti Sherlock Holmes, tuttavia il tutto si riduce a meccaniche basiche, con una produzione altalenante, da uno stile grafico non eclatante seppur per certi versi piacevole ad un gameplay semplice e immediato, condito con una trama che non riesce a destare totalmente l’interesse del giocatore, se non fosse per la speranza di trovarsi in condizione di dover fuggire o nascondersi da minacciose entità, come a voler aggiungere del pepe all’esperienza.

Doppiato in inglese, Charon’s Staircase sul fronte audio si comporta bene ma non benissimo, con melodie piacevoli da ascoltare e rumori in grado di mettere il giocatore in tensione, giusto il tempo necessario per scoprire che in realtà non c’è nulla di cui preoccuparsi. Non è di certo la prima volta che esplorerete una magione e non sarà l’ultima, la dimora si diversifica in stanze, corridoi e piani, con la possibilità di esplorare anche l’esterno, il tutto naturalmente nel cuore della notte. Vi sposterete con una fonte luminosa e fronteggerete creature che naturalmente come accade in Amnesia non potranno essere affrontate direttamente, ma dalle quali dovrete tenervi alla larga, creature non così spaventose come ci si aspetta ma comunque letali. Sostanzialmente parlando Charon’s Staircase non è nè un capolavoro, è un’esperienza che nonostante di per sè tenta di dare un tocco personale al già visto nei tanti giochi horror, nella sua semplicità non riesce comunque a restare nei ricordi del giocatore ad avventura ultimata.

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