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Felix the Cat: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Quando Limited Run Games ha annunciato di aver ottenuto i diritti per riportare in vita alcuni classici titoli di Konami, pochi si sarebbero aspettati che Felix the Cat fosse tra i primi a emergere dall’oscurità. Anche se Felix non è tecnicamente un gioco Konami, essendo stato originariamente pubblicato da Hudson e sviluppato da Shimada Kikaku, il fatto che sia un titolo Konami in licenza rende la sua rivitalizzazione un evento degno di nota per gli appassionati di giochi retrò.

La release di Limited Run Games non solo include il gioco originale del 1992, ma anche la versione giapponese inedita per Famicom e il porting del 1993 per Game Boy. Nonostante siano essenzialmente tre iterazioni dello stesso gioco, il pacchetto offre un viaggio nostalgico nel mondo di Felix, motivo per cui probabilmente non è pubblicizzato come una “Collezione”.

Al suo cuore, Felix the Cat è un semplice platform d’azione. I giocatori controllano il personaggio omonimo mentre si imbarca in una missione per salvare la sua fidanzata, Kitty, dalle grinfie del malvagio Professor. Sebbene la trama rimanga minimale, il gioco introduce meccaniche uniche, in particolare i vari livelli di potenziamento raccolti attraverso i token di Felix sparsi per i livelli.

Questi potenziamenti, che vanno da un’ondata di stelle a veicoli come automobili e carri armati, aggiungono varietà al gameplay e sono accompagnati da un sistema di timer che richiede un uso strategico. Le occasionali variazioni dei livelli, come segmenti volanti o sottomarini, arricchiscono ulteriormente l’esperienza, mostrando la dedizione degli artisti che hanno realizzato dettagliati grafici e animazioni, arricchendo la personalità del gioco.

Tuttavia, nonostante l’affascinante estetica e l’inventivo sistema di potenziamento, Felix the Cat pecca in alcuni aspetti. La meccanica di combattimento è semplicistica e la curva di difficoltà del gioco è relativamente permissiva, con boss privi di design creativo. Tuttavia, nonostante non offra innovazioni rivoluzionarie, offre un’esperienza solida e piacevole, specialmente per i fan dei platform classici.

L’inclusione della versione Game Boy aggiunge un altro strato di nostalgia, sebbene leggermente ridimensionato rispetto al corrispettivo NES. Mentre la versione Famicom serve da curiosità, offrendo poco valore aggiunto alla collezione, la sua presenza aggiunge contesto storico alla release.

Il Carbon Engine di Limited Run Games arricchisce l’esperienza retrò con funzionalità come bordi, effetti CRT (o LCD per Game Boy), salvataggi e funzionalità di rewind. Sebbene l’impossibilità di riassegnare i controlli sia un piccolo inconveniente, la presentazione complessiva del gioco rimane fedele alle sue radici.

La rivitalizzazione di Felix the Cat potrebbe non introdurre innovazioni rivoluzionarie, ma dona nuova vita a un classico amato. Che tu sia un fan di lunga data o un novizio nelle avventure di Felix, la riedizione di Limited Run Games offre la possibilità di rivivere l’età d’oro dei giochi platform con un tocco felino. Quindi, anche se potrebbe non essere il gioiello nascosto che alcuni speravano, Felix the Cat dimostra che anche i vecchi gatti possono godersi un’altra vita con il giusto tocco di nostalgia.

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