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Goat Simulator 3: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo il lancio di Goat Simulator avvenuto diversi anni fa, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Goat Simulator 3, con il quale mi sono intrattenuto e decisamente divertito in queste ultime settimane. No, non esiste un secondo capitolo, dopotutto perchè dovrebbe avere senso il titolo stesso se il gioco di per sè non ne ha? In Goat Simulator 3 vestite i panni di una capra e come tale potete leccare, saltellare, incornare e naturalmente compiere una lunga serie di attività inusuali, come sparare del fuoco, svolazzare per lo scenario e perfino guidare un’auto. Il gioco non ha una storia, ma soltanto una lunga serie di attività da portare a termine, in una mappa aperta e con tanti collezionabili da racogliere, rappresentati sia da statuette che da capi d’abbigliamento, i quali in alcuni casi conferiscono alla capra solo un fattore estetico, in altri invece anche abilità e poteri sovrannaturali. La capra è personalizzabile sia con gli indumenti ed accessori trovati, che sbloccati o acquistati con la valuta ottenuta giocando.

Potete trasformarvi in un maiale, una giraffa, uno squalo e in altre forme, indossare una nonnina su una sedia a dondolo e armata di lanciarazzi come cappello, perchè si, e molte altre stramberie. Potete modificare ogni parte della capra, dal vestito alle corna, gli zoccoli, il dorso, il cappello ed altro ancora, usufruendo di varie abilità e combinarle tra di loro. Come detto il mondo di gioco è aperto, liberamente esplorabile, potete causare distruzioni ed esplosioni di ogni sorta in giro per la mappa, guidare all’impazzata su un veicolo mettendo sotto qualsiasi cosa respiri, che siano animali o umani, in stile Carmaggedon, saltare sui trampolini per raggiungere altezze elevate, incornare qualsiasi cosa, rapinare i bancomat, entrare negli edifici per essere psicanalizzati o aiutare con un trasloco, le possibilità sono infinite. Il no sense in Goat Simulator 3 la fa da padrone, e come tale non poteva di certo mancare una torre in stile Assassin’s Creed, la quale una volta sincronizzata permette di sbloccare parte della mappa.

In qualsiasi momento potete cambiare vestiario, consultare la mappa in cerca di attività, le sfide da completare con le relative ricompense, teletrasportavi da un luogo all’altro, girovagare per il vasto scenario in cerca di collezionabili o semplicemente per il gusto di scoprire cosa accade facendo una specifica azione. Non potevano di certo mancare riferimenti a personaggi storici, videoludici, tratti da anime o manga e perfino religiosi. Esplorando la mappa vi imbatterete in cosplayer, in una versione caprina dell’IKEA e in altre stramberie, che inevitabilmente vi strapperanno sorrisi e grosse risate. La logica in Goat 3 non esiste, ciò che è surreale diventa realtà, senza alcuna spiegazione apparente, dopotutto se una capra può guidare un’auto ci sarà un motivo. Rispetto al passato gli autori hanno reso il comparto grafico più dettagliato, con una vagonata di attività varie da completare, dove il più delle volte spetterà a voi capire come fare, senza contare le numerose statuette nascoste nei luoghi più disparati e gli sbloccabili da ottenere, per una longevità piuttosto generosa per gli amanti del completismo.

Goat 3 supporta la co-op locale e online fino a 3 giocatori aggiuntivi, con i quali sia causare danni in mappa che cimentarsi nei minigiochi ed attività pensati per il multiplayer, come una sorta di calcetto. La capra videoludica più amata, dopo quella di Broken Sword, è tornata più in forma che mai, pronta a intrattenere e divertire i giocatori con il suo nosense.

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