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Gungrave G.O.R.E: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Si dice che a volte ritornano, come nel caso del titolo di cui voglio parlarvi oggi, con la Recensione di Gungrave G.O.R.E, un gioco che per certi versi è invecchiato male e avrebbe sicuramente dato di più, ma procediamo per gradi e analizziamo di cosa si tratta. Era il lontano 2002 quando su PS2 debutto il titolo in questione, uno sparatutto d’azione in terza persona sviluppato dallo studio sudcoreano IGGYMOB, oggi è tornato a distanza di ben 20 anni, un tempo decisamente lungo per ricordarsi di lui, a meno che in quegli anni sia stato in grado di lasciare il segno, quasi a giustificare un sequel, il ritorno di un titolo tanto atteso. G.O.R.E è un seguito in tutto e per tutto, dunque non parliamo di remake, reboot o remastered. Vestirete nuovamente i panni di un antieroe silenzioso ma letale, armato di pistole e dell’inseparabile bara, con le quali eliminare le minacce. L’obiettivo è contrastare la diffusione di una droga nota con il nome SEED, affiancato nel corso dell’avventura da Mika Asagi e new entry quali Cheni Angel detto Quartz e Dr Aso. Essendo un sequel è importante conoscere la trama principale, per questo motivo gli autori hanno deciso di proporre una sorta di riassunto degli eventi precedenti tramite il menu principale, o in alternativa recuperare la serie animata da cui è tratto.

Se l’Anime è più tranquillo, il videogioco è un susseguirsi di sparatorie, più frenetico e decisamente violento. In ogni livello dovrete far parlare le pistole, come foste in Bayonetta, sparando ad ogni cosa capiti a tiro, seppur il gameplay sia ancorato all’epoca, dopotutto è questo il reale obiettivo in ciascuno stage. Nel corso dell’avventura sbloccherete abilità che renderanno i colpi e le mosse di Grave più distruttive. Sostanzialmente avrete a disposisione due armi, le pistole Cerberus e l’Araldo di Morte, entrambe utili sia per colpi ravvicinati che dalla distanza. Presso il laboratorio spenderete i punti ottenuti al termine di ogni livello, in base alla valutazione ricevuta, per sbloccare abilità e combo, ma tenete bene a mente che Grave non è Dante di Devil May Cry, ma un mastino con bara come portafortuna, di conseguenza i suoi movimenti sono decisamente più legnosi seppur si tratti di un action. I nemici sbucheranno da ogni parte e dovrete tenere sempre le dita sui grilletti del controller per fare fuoco in qualsiasi momento. Grave è dotato di uno scudo che protegge l’indicatore della salute, rendendolo quasi invincibile.

Concatenare gli attacchi spesso non è una buona idea, visto che non è un’azione immediata, di conseguenza spesso opterete per i colpi singoli. Dopo aver accumulato un certo numero di combo potrete attivare la modalità Furia, la quale rende il protagonista più resistente e letale, ed è inutile dirvi che considerando la mole generosa di nemici a disposizione, non si tratta di una possibilità difficile da ottenere. G.O.R.E non lascia molto spazio all’esplorazione, segue un unico percorso essendo uno sparatutto lineare, non è prevista la raccolta di collezionabili o oggetti utili, dunque gli unici percorsi diramati sono per lo più vicoli ciechi o per dare vita ad un nuovo scontro. Mettendo a segno i colpi lo scudo accumula un tempo di ricarica variabile, ripristinando la vita a seconda del potenziamento di base. Al fine di spezzare la ripetitività inevitabile, il titolo vi permette di vestire anche i panni degli altri personaggi, con un cambio di abilità oltre che prospettiva. Le missioni si presentano senza struttura narrativa, fino al raggiungimento del boss di turno da riempire di botte.

Avrete intuito il tipo di titolo che vi troverete di fronte qualora decidiate di acquistarlo, uno sparatutto frenetico vecchia scuola, dove dovrete semplicemente suonarle di santa ragione ai nemici incontrati, nelle più disparate ambientazioni, con un comparto grafico che sembra uscito dai primi anni 2000. Personalmente non lo reputo un capolavoro o titolo in grado di lasciare il segno, specie essendo uscito in un periodo non proprio favorevole, a causa di grandi giochi come God of War Ragnarock, The Callisto Protocol, A Plague Tale Requiem ed altri, tuttavia sa divertire e intrattenere nonostante la saga sia putroppo invecchiata male.

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