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House of Ashes: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo Man of Medan e Little Hope, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Houses of Ashes, terzo episodio Horror della serie The Dark Pictures Anthology, disponibile da qualche giorno su PC e Console, sviluppato come sempre da Supermassive Games.

E’ il 2003, un gruppo di forze speciali capitanati dall’ufficiale Rachel King si ritrova nell’odierno Iraq ad indagare sulla presenza di armi di distruzione di massa appartenenti a Saddam Hussein. La loro ricerca li porterà a finire nelle viscere della terra dove si erge un tempio sumero sotterraneo popolato da creature ultraterrene pronte a tutto per annientare gli ospiti del sottosuolo.

Come sempre la durata complessiva dell’avventura si attesta sulle cinque ore circa, la quale vi porterà a compiere delle decisioni che risulteranno cruciali non solo per il corso degli eventi ma anche per la vita degli stessi protagonisti, i quali potranno morire in qualsiasi momento, ciò porta inevitabilmente il giocatore in tensione per l’intera durata.

Nonostante il malsano tentativo degli autori di proporre meccaniche inedite, dinamiche e più fluide rispetto i capitoli precedenti, la legnosità nei movimenti è purtroppo evidente, con un lieve ritardo nella risposta dei modelli a seguito dell’input del giocatore, oltre una massiccia presenza di quick time event da rendere alcune azioni piuttosto scontate, dagli scarejump alla continua pressione di tasti per sfuggire dal pericolo o compiere delle azioni, il che rende una meccanica come i QTE piuttosto abusata.

Di contro vi è una maggiore dinamicità della storia, con un continuo cambio di personaggio e scena, al fine di mantenere il ritmo più alto possibile, senza mai scendere nella noia o nei tempi morti. Certo, House of Ashes non è solo storia e scarejump, negli scenari sono presenti collezionabili come tavolette pronte a fornire delle premonizioni come accadeva in passato, ed alcuni enigmi da risolvere, in grado di immedesimare al meglio il giocatore nella nuova e terrificante esperienza.

Come da tradizione nel corso della breve avventura vi affezionerete ad alcuni personaggi e ne odierete altri, avrete modo di scoprire il passato ed i retroscena di ciascuno di essi, il collegamento tra di loro ed eventuali colpi di scena, tutto ciò influenzerà inevitabilmente le scelte che intraprenderete per un bene comune o superiore. Ovviamente non mancano all’appello finali multipli nei quali giungere a seconda delle azioni e decisioni intraprese. Chi morirà e in che modo? Il destino di ogni protagonista è nelle vostre mani.

Su PC il titolo si comporta egregiamente, con brevi caricamenti, cali di frame rate quasi assenti ed un comparto grafico piuttosto curato sia per le texture dei personaggi che per le ambientazioni, con la giusta dose di illuminazione o oscurità a seconda della circostanza, nonostante come anticipato sul fronte animazioni ci sia ancora del lavoro da fare, per rendere l’esperienza quanto più realistica e meno legnosa possibile. Da elogiare il comparto audio con doppiaggio in italiano, decisamente più curato rispetto il passato, con una buona interpretazione dei personaggi, conferendo il giusto carisma e differenza caratteriale.

House of Ashes risulta più spaventoso rispetto i precedenti capitoli e in grado di tenere maggiormente in tensione il giocatore, con il timore di ritrovarsi da un momento all’altro il classico scarejump pronto a farvi sobbalzare dalla sedia, decisioni su decisioni che influenzeranno il finale e il tentativo di salvare ogni protagonista della storia.

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