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Nintendo porta in tribunale un clone dei Pokèmon

Nintendo, sempre vigile sulla tutela dei suoi diritti di proprietà intellettuale, ha recentemente avviato un’azione legale per contrastare la presenza sul mercato di un presunto clone della popolare serie Pokémon. Contrariamente alle aspettative, non è Palworld il bersaglio di Nintendo, ma una nuova IP di carte collezionabili chiamata PokeZoo.

La mossa legale è stata confermata da Nintendo of America, che ha presentato una richiesta di opposizione il 11 gennaio nei confronti di PokeZoo. La decisione di intraprendere azioni legali rivela la preoccupazione di Nintendo riguardo alla potenziale violazione del copyright da parte dello sviluppatore di PokeZoo, mettendo così in discussione la legittimità del gioco.

Analizzando l’immagine di presentazione del gioco, è difficile non notare alcune somiglianze sospette con l’iconografia di Pokémon. Il logo giallo di PokeZoo richiama fortemente quello di Pokémon, la creatura in copertina sembra essere un’imitazione evidente del Pokémon Gengar, e persino la Fast Ball presente richiama in modo inequivocabile le iconiche Poké Ball di Nintendo.

PokeZoo si presenta come un “Gioco di carte collezionabili con meccaniche rivoluzionarie che rompono il la quarta parete”. Il sito web dell’azienda vanta uno shop con 20 pagine di carte e pacchetti, molti dei quali, apparentemente, già esauriti. Tuttavia, i prezzi proposti, che raggiungono i 39,99 dollari, possono sollevare qualche sopracciglio.

Nintendo, nota per essere ferma nella difesa delle sue proprietà intellettuali, cercherà ora di far valere i propri diritti legali contro PokeZoo. La questione solleva un interessante dibattito sulla linea sottile tra l’ispirazione e la violazione del copyright nel mondo dei videogiochi, e sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nei prossimi mesi. L’industria videoludica è sempre stata teatro di battaglie legali simili, e Nintendo ha dimostrato più volte di essere pronta a proteggere il proprio patrimonio creativo a ogni costo. Resta da vedere se PokeZoo sopravviverà alla tempesta legale o se Nintendo avrà l’ultima parola.

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