Palworld ha rapidamente conquistato il cuore dei giocatori, ma sembra che il fenomeno si stia evolvendo in modi inaspettati. A meno di una settimana dal suo debutto, il gioco ha generato un mercato online insolito, dove giocatori vendono servizi che vanno oltre il normale divertimento videoludico.
Secondo quanto riportato da The Gamer, i siti di aste online stanno vivendo un boom di offerte legate a Palworld. Sorprendentemente, alcuni giocatori stanno acquistando inventari e obiettivi massimi per più di 40 dollari. Ma cosa rende così attraenti questi servizi?
Il modus operandi di queste transazioni può variare notevolmente. Alcuni venditori offrono di giocare al posto del cliente, inviando screenshot come prova dell’avanzamento nel gioco. Un altro approccio è la vendita di account con salvataggi completi e inventari ricchi di oggetti.
A proposito, avete già saputo della Roadmap con le novità in arrivo per Palworld?
La tendenza più sorprendente è la “coltivazione” dei Pal, un servizio che consente ai giocatori di pagare per non giocare al gioco che hanno appena acquistato. Questo curioso fenomeno solleva domande sul significato stesso di giocare a un videogioco.
Un venditore, ad esempio, ha messo in vendita un pacchetto a 43,32 dollari che includeva l’upgrade di tutti gli oggetti iniziali fino a 9.999, insieme a punti statistica, tecnologia e molto altro. L’offerta prometteva persino di far salire il personaggio al livello 50, un incentivo irresistibile per molti giocatori.
Tuttavia, la controversia sorge quando si scopre che questi servizi spesso richiedono l’accesso diretto all’account del giocatore. Questo solleva dubbi sulla legittimità di tali pratiche, specialmente considerando il tempo relativamente breve necessario per eseguire queste “magie” (15-20 minuti, a seconda del livello di prontezza del venditore).
Palworld non è l’unico gioco coinvolto in questa tendenza. Una rapida occhiata online rivela una miriade di servizi che offrono di completare obiettivi e sfide in vari giochi, dai classici come Halo ai titoli più recenti come Cuphead e Dead Space. Alcuni venditori addirittura propongono file di salvataggio hackerati per semplificare l’esperienza di giochi come Baldur’s Gate 3.
Questa pratica richiama alla mente il fenomeno passato di Pokémon GO, dove cacciatori di mostri offrivano i loro servizi a pagamento.
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