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Potion Permit: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

In un periodo di grandi uscite, team di sviluppo minori decidono di lanciare sul mercato i propri titoli, nella speranza che non vengano totalmente oscurati dai tripla A. Se seguite Tech Gaming da tempo sapete che spesso do rilievo a questo tipo di giochi, sia perchè nel cesto si trovano delle vere perle, sia per rispetto nei confronti di chi spende tempo e denaro per produrre qualcosa ad un budget ridotto, ma che vale pur sempre la pena giocare. Con tale premessa a seguire voglio condividere con voi la Recensione di Potion Permit. Il gioco si apre con la creazione del personaggio tramite un editor. Inviati con un treno alla lontana isola di Moonbury, al fine di rappresentare la Medical Association, farete la conoscenza degli abitanti del posto al vostro arrivo, riuniti nel pub locale per darvi il benvenuto. Nel corso delle 20 ore che compongono la storia, dovete guadagnarvi la fiducia e il rispetto degli abitanti, scoprendo gli oscuri misteri che si celano dietro l’operato dell’associazione.

Esplorando le vasti distese erbose dovrete ricercare ingredienti per preparare pozioni, venendo a conoscenza del fatto che molte piante sono estinte e strani crateri con liquido viola sono emersi dal sottosuolo. I cittadini del posto sono diffidenti nei confronti del protagonista, proprio a causa del passato operato della compagnia, dunque non solo dovrete rimboccarvi le maniche per riconquistare la loro fiducia, ma anche per riportare il luogo al massimo splendore. L’arte della farmacologica è l’elemento principale di Potion Permit, dato che il tutto ruoterà attorno alla suddetta meccanica, dal recupero degli ingredienti necessari durante le esplorazioni, alla preparazione di ricette curative. Dovrete quindi imparare a conoscere la diagnosi dei pazienti per poi curarli al meglio. Il titolo presenta minigiochi piuttosto semplici, nei quali bisogna premere i tasti a tempo o ripetere una sequenza di tasti, attività banali quanto ripetitive, le quali non sono in grado di proporre un certo grado di sfida, ma necessarie per capire il problema di ciascun abitante e procedere alla risoluzione con il fidato calderone.

E se il minigioco della diagnosi alla lunga può stancare, quello dedicato alla preparazione delle ricette potrebbe divertirvi, essendo una sorta di simil-Tetris alla Dottor Mario, dove dovrete costruire le pozioni utilizzando gli ingredienti a disposizione, tenendo conto della forma e tipologia, il tutto riducendosi ad un gioco ad incastri. Guarire gli abitanti del posto vi permetterà di aumentare la fiducia nei vostri confronti, permettendovi allo stesso tempo di scoprire di più su ciò che è accaduto in passato e retroscena della vita di ogni abitante curato. Non preoccuparsi di prendersi cura dei malati vi metterà sotto una cattiva luce. A disposizione avrete il martello, un falcetto e l’ascia, da utilizzare naturalmente non solo per spaccare rocce, tagliare steli e trarre legna dagli alberi, ma anche per difendersi dai nemici incontrati durante le fasi esplorative, bestie che potranno essere usate anche per fare girare l’economia in paese, oltre che ripristinare la barra della salute. Gli attrezzi a disposizione potranno essere potenziati, tuttavia richiederanno a volte un ingente somma di denaro, ciò comporterà dunque dedicarsi ad un commercio sfrenato per accumulare le monete necessarie.

Potete dare una mano al postino locale o alla polizia, svolgere lavoretti che vi permetteranno di intascare qualche extra per i vostri acquisti. Sul fronte grafico Potion Permit sfoggia un pixelart per gli amanti del genere, con un mondo vivo e colorato e grafica isometrica, gameplay frentico ma completamente in inglese, nonostante risulti piuttosto intuitivo, sia nelle fasi esplorative che commercio, diagnosi e cura dei pazienti. Il tutto accompagnato da una colonna sonora piacevole da ascoltare e che allieterà le vostre lunghe scampagnate sull’isola. Un titolo che merita di essere giocato e approfondito ora dopo ora, in uno scenario in cui i tripla A la fanno da padrone.

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