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Tamarin: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Annunciato diverso tempo fa, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Tamarin, un platform decisamente fuori dal comune, il quale tenta a suo modo di conquistare gli appassionati dei vecchi giochi Rare, tra cui Donkey Kong Country, Banjo & Kazooie e Conker, giusto per citarne qualcuno.

Dopo aver trascorso del tempo in sua compagnia, vi riporto quest’oggi le mie impressioni. Se siete cresciuti con i capolavori menzionati, le premesse sono tante, ma è riuscito Tamarin a destare al meglio il mio interesse? oppure ha deluso le aspettative? Scopritelo a seguire.

Tamarin Recensione

Tamarin come anticipato è un platform fuori dal comune, nel quale il no sense regna sovrano, un pò come in Conker dopotutto, anche se in quel caso si parla più di irriverenza.

Nel gioco vestite i panni di una piccola e graziosa scimmietta, la quale avrà l’arduo compito di respingere delle formiche armate fino ai denti dalla sua terra natia, riportando la pace e salvando degli indifesi uccellini.

Per qualche strano motivo gli insetti hanno deciso di uscire dal sottosuolo per prendersi ciò che il mondo ha di bello da offrire, e non c’è modo migliore che farlo impugnando delle armi.

Il gioco non inizia nel migliore dei modi, al punto che chi si apettava qualcosa di differente, resterà deluso e sarà molto propenso ad abbandonarlo.

In un platform come Tamarin uno si aspetta di saltare, rompere casse, eliminare gli insetti, recuperare collezionabili e cosi via dicendo, ma ciò che vi troverete di fronte fin dai primi minuti, è più uno sparatutto in terza persona che ricorda molto il livello della Guerra Mondiale in Conker.

Cosa fare se delle formiche impugnano armi e sono pronte a tutto per eliminarvi? Semplice, rispondere al fuoco col fuoco. Dialogando con un porcospino potrete rifornirvi di armi e munizioni, con le quali annientare la minaccia.

A questo punto il What?!?!? sorge spontaneo. Personalmente mi aspettavo qualcosa di differente, arrivato dopo sia chiaro, anche se i livelli di questa tipologia si ripresentano più volte nel corso dell’avventura. Tamarin è diviso in livelli, in alcuni si trasforma in un normalissimo platform, in altri bisogna annientare le formiche per salvare degli uccellini e aprire delle porte.

Dopo aver salvato i vari uccellini ed eliminata la minaccia, si passa a stage dove bisogna riportare gli uccelli nelle loro abitazioni, al fine di ottenere delle lucciole con le quali aprire delle porte e proseguire l’avventura. Strada facendo apprenderete nuove abilità, come il salto da una sporgenza all’altra.

Sostanzialmente padroneggerete il più delle volte due armi, le quali sparano colpi a raffica e possono agganciare i bersagli, seppure il sistema di mira non sia poi così lodevole e preciso come ci si aspetta. In giro per i livelli potrete recuperare delle casse di munizioni, collezionabili ed altro ancora.

Graficamente parlando Tamarin sa di vecchio, se non fosse per una modellazione poligonale anche accettabile della scimmietta. Gli scenari sono il più delle volte spogli e privi di vita, con assets ripetuti e quasi messi a caso.

Sul fronte animazione e intelligenza artificiale il titolo appare abbastanza discutibile, con formiche che spesso pur avvistandovi non fanno nulla per eliminarvi, o si comportano in modo anomalo, senza contare la presenza di Boss che sembrano inchiodati al suolo e che si limitano per lo più a spararvi.

Da elogiare la colonna sonora, curata dallo stesso che si è occupato della saga Donkey Kong Country, ma per il resto Tamarin è un prodotto al di sotto delle aspettative, il quale merita la vostra attenzione solo per un richiamo ai classici menzionati.

Tamarin Gameplay Trailer

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