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Atelier Ryza 2 – Lost Legends & the Secret Fairy: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Una delle serie videoludiche che vanta il maggior numero di titoli è indubbiamente Atelier, la quale accompagna i videogiocatori da molti anni oramai. Nel 2019 usci Atelier Ryza: Ever Darkness and the Secret Hideout, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Atelier Ryza 2 – Lost Legends & the Secret Fairy, il sequel della nuova serie.

La famiglia di giochi Atelier è un pò come quella di Call of Duty, in cui vi sono diverse saghe all’interno del franchise, come Modern Warfare e Black Ops per intenderci. Di titoli Atelier ve ne sono molti, appartenenti a saghe differenti, tra queste vi è appunto Ryza, nata nel 2019. Quest’oggi giunge sul mercato il sequel, a seguire vi espongo cosa il titolo ha da offrire.

Atelier Ryza 2, per comodità eviterò di menzionare l’intero titolo, è un JRPG, e come tale vi anticipo fin da subito qualora non conosciate la serie o l’intero franchise, che i combattimenti come ogni JRPG che si rispetti sono a turni, dunque dimenticatevi il tempo reale di titoli come Kingdom Hearts per intenderci.

In Ryza 2 vestite nuovamente i panni della giovane e splendida Ryza, la quale ha il desiderio di esplorare il mondo al di fuori della sua piccola isola, nella quale ha vissuto delle magiche avventure. Ryza fu un esperimento per il team di sviluppo, il quale ebbe degli ottimi risultati, al punto da giustificare un sequel, dopotutto si sa che pur se un franchise ha successo, non significa che una nuova saga possa conquistare i giocatori come quella precedente.

Atelier Ryza 2 porta i giocatori più avanti nel tempo, con dei protagonisti più maturi. Ryza, Lent, Tao e Klaudia oramai cresciuti hanno intrapreso le proprie carriere, realizzando i loro sogni.Se nel primo capitolo il giocatore doveva esplorare l’isola, nel sequel è possibile visitare i territori attorni alla stessa, proponendo scenari più generosi in dimensioni e diversificati tra loro. Nel corso dell’avventura non potrete fare a meno di notare alcuni elementi tratti dal precedente capitolo, dalle melodie ai personaggi già conosciuti in passato.

Le missioni si compongono per lo più in rovine disseminate nel mondo di gioco, le quali dovranno essere esplorate, assistendo a cutscene in puro stile visual novel. Gli ambienti diventano punti di raccolta per farmare, indubbiamente accattivanti graficamente parlando, ma con poche interazioni, focalizzando l’attenzione del giocatore più sulla trama in sè, la quale prende vita pezzo dopo pezzo come in un puzzle, attraverso gli indizi recuperati dalle rovine, svelando i retroscena dei luoghi antichi.

Ryza è pur sempre un JRPG, dunque non mancano all’appello nemici e boss da sconfiggere, i quali restituiscono esperienza per livellare e migliorare le caratteristiche dei membri del party.Nel sequel è possibile nuotare, scalare e immergersi in acqua, con miglioramenti notevoli ad alcuni aspetti del titolo, come la gestione automatica delle Ricette. Torna l’albero delle skill passive oltre che lo sblocco delle ricette, resi più chiari e ben strutturati. Da elogiare la possibilità di affidare al gioco la scelta di distribuire ogni cosa in modo automatico, garantendo i migliori risultati, evitando di perdersi tra abilità e caratteristiche.

In combattimento, come anticipato a turni, potete usare oggetti e abilità combinandoli con gli alleati, oltre la possibilità di incrementare le statistiche a seconda delle azioni compiute. Interessante la possibilità di cambiare il personaggio attivo al volo, mettendo in panchina il precedente. Gli scontri sono stati resi più scenografici in effetti e fluidi in animazioni. Il sistema di combattimento subisce notevoli migliorie rispetto il passato, passando dallo statico al dinamico, pur rimanendo fedele al genere. Ogni lotta si presenta come un’occasione per provare nuove combinazioni e mettere alle prova le nuove abilità.

Inutile dire che il party composto da vari personaggi rende gli scontri unici, dato che ciascun membro dispone di un set di abilità, attacchi e movenze proprie. Piuttosto impegnativi sono i Boss, i quali richiedono l’uso di tutta la vostra abilità nel gestire al meglio i membri del party. Nel corso dell’avventura potrete tornare all’HUB principale, una città dove accettare nuovi incarichi e fare acquisti di ogni sorta. Graficamente parlando Atelier Ryza 2 sfoggia personaggi e scenari più vivi e dettagliati, con animazioni fluide, tempi di caricamento ridotti all’essenziale, oltre un Gameplay che non è soggetto a cali di frame rate, almeno su PC.

Doppiaggio rigorosamente in lingua estera ma con i sottotitoli in italiano, i quali consentono ai giocatori che non masticano l’inglese o il giapponese di apprendere al meglio trama e dialoghi. Da elogiare la colonna sonora, la quale si lascia piacevolmente ascoltare per l’intera durata dell’avventura, con una longevità decisamente generosa, che vi porterà via decine e decine di ore per giungere ai titoli di coda.

Ryza 2 prende ciò che era di buono nel precedente capitolo e lo porta al livello successivo, apportando notevoli migliorie e aggiunte, rendendo il sequel un’esperienza videoludica che merita di essere vissuta fino in fondo, qualora naturalmente siate appassionati del franchise e in cerca di nuove avventure.

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