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Devolver Digital dice NO ai suoi giochi nel Game Pass e Plus, ecco il perchè

Devolver Digital, l’acclamato publisher e sviluppatore di videogiochi, ha recentemente dichiarato di aver respinto offerte per includere i propri giochi nel Game Pass e nel PlayStation Plus per gli anni 2023 e 2024. Sebbene non siano stati menzionati esplicitamente, l’indizio risiede nella presenza di titoli di Devolver in questi servizi negli anni precedenti. La notizia è emersa da un documento finanziario che getta luce sulle prospettive future e sulle sfide attuali dell’azienda.

Nella sezione “Dare Priorità alla Qualità per Creare Valore a Lungo Termine”, Devolver ha sottolineato l’importanza di supportare i titoli con un alto potenziale. Come annunciato nell’aggiornamento economico del 3 agosto 2023, alcuni titoli promettenti sono stati posticipati al 2024 per garantire loro una migliore possibilità di successo.

Il risultato di questa decisione è stato un numero inferiore di titoli pubblicati nella prima metà del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022: quattro anziché sette. Tuttavia, Terra Nil ha brillato come prodotto di punta di questo periodo.

Devolver ha ulteriormente spiegato di aver declinato offerte da parte di servizi in abbonamento, sostenendo che queste proposte avrebbero potuto svalutare i propri giochi e ridurre le opportunità di ricavi per gli anni indicati. Questo ha comportato una diminuzione dei proventi provenienti dagli abbonamenti.

Nonostante questa scelta, i titoli di catalogo di Devolver hanno continuato a rappresentare l’87% del totale dei ricavi, con particolare successo per Cult of the Lamb, che ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale per l’azienda.

Tuttavia, potrebbe profilarsi un periodo di sfide per il settore. Si ipotizza che servizi in abbonamento come Game Pass e PlayStation Plus stiano iniziando a essere più selettivi nella scelta dei titoli da includere, il che potrebbe influenzare soprattutto gli editori di medio livello e le case indie, che hanno una minore capacità di contrattazione. Resta da vedere se altri editori seguiranno l’esempio di Devolver e opteranno per una diversa direzione nel settore degli abbonamenti.

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