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Saints Row: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Ogni gioco ha la sua parodia, controparte o alternativa, il mercato è piuttosto saturo di sparatutto, battle royale, picchiaduro, platform e molti altri generi, tra cui l’indubbiamente abusato soulslike, ognuno a suo modo propone la propria alternativa, un progetto che pur presentando meccaniche tratte dai più grandi giochi sul mercato, riesce ad aggiungere quel tocco in più da diversificarsi dalla massa. In un’epoca in cui GTA la faceva da padrone, indiscusso nel suo genere, ci fu una serie che emerse e riuscì a contraddistinguersi, divertire e coinvolgere i videogiocatori. Quando molti pensarono di aver raggiunto l’apice del successo e l’inevitabile conclusione, ecco arrivare un nuovo capitolo, con tale premessa a seguire la Recensione di Saints Row, il quale si distacca dalle stramberie del passato,slegandosi dalla serie numerata, per ricominciare dal principio come una sorta di reboot.

Certo, Saints Row è pur sempre Saints Row, ciò che lo differenzia ancora oggi da GTA risiede proprio nella demenzialità, dove il no sense è di casa, pur avendo tematiche e toni più maturi e realistici rispetto invasioni aliene, mucche volanti ed elementi che in passato divertivano ma erano ben lontani dalla realtà. Il gioco si apre con l’editor del personaggio, il quale consente di scegliere ogni singolo elemento che contraddistingue il vostro eroe, dal sesso al colore e tipo di pelle, accessori e se mostrare o meno le parti intime, l’editor è davvero generoso su questo punto di vista, potrete sbizzarrirvi a creare il personaggio o mostro che preferite. La trama si sa che in Saints Row conta ancora meno di GTA, non perchè non abbia un senso ma perchè si trascorre buona parte del tempo a distruggere ogni cosa capiti a tiro, eliminare nemici e cittadini indifesi nei modi più disparati, scorazzare per la città allertando le autorità, seminando caos e distruzione. Dopo aver creato il personaggio ci si ritrova catapultati in una missione dove bisogna trucidare ogni nemico capiti a tiro, armati fino ai denti, e con la possibilità di decidere il livello di difficoltà, dal più facile che porterebbe anche la capra di Goat Simulator ai titoli di coda, al più ostico, dove i nemici non perdonano e l’unica pioggia d’estate che vedrete è costellata di proiettili, con naturalmente una via di mezzo per chi vuole godersi la storia ma con un pizzico di sfida che non guasta.

A rovinare l’esperienza in un certo qual senso, vi è la presenza di checkpoint posizionati non proprio strategicamente, i quali in caso di morte costringono il giocatore a ripetere intere sessioni per tornare al punto raggiunto in precedenza. La longevità della trama principale è composta da sole 25 missioni, pensate per non allungare la storia più del dovuto e permettere al giocatore di dedicarsi a ciò che viene meglio in questo tipo di giochi, girovagare per la generosa mappa in cerca del miglior modo per ammazzare il tempo e divertirsi. Il mondo di gioco è composto da grandi deserti che si estendono a vista d’occhio, città in cui enormi grattacieli si toccano il cielo e quartieri poveri e malfamati, dove la malavita di notte apre le porte a traffici illeciti, risse ed ogni altra sorta di pericolo. Naturalmente il tutto non si limita alle sole missioni principali, esplorando lo scenario vi imbatterete in collezionabili, oggetti utili per arredare la propria base, missioni secondarie pronte a ricompensarvi e segreti di ogni sorta da scoprire, dove i riferimenti sono puramente casuali. Il denaro dato dal completamento degli incarichi vi permetterà di dedicarvi allo shopping, acquistando nuovi capi d’abbigliamento, armi ed accessori vari, per dimostrare alla popolo di Santo Illeso che il capo dei capi siete voi. Non solo il personaggio ma anche il bolide potrà essere personalizzato e potenziato, trasformando una vecchia carretta in un razzo su 4 ruote degno di Fast and Furious.

Il sistema di combattimento è pensato per offrirvi la possibilità di finire gli avversari con delle mosse spettacolari da fare invidia a John Wick in persona, indispensabili anche per ricaricare la barra della salute. Trascorrerete buona parte del tempo a correre e sparare, recensire locali in negativo, ripulire quartieri da loschi individui e affrontare ondate di nemici e boss di ogni sorta. Prendere una granata per poi posizionarla nelle mutande di un nemico da lanciare come un kamikaze è solo una delle tante e folle gesta che vi attendono in Saints Row, il quale offre tutto questo non solo in singolo ma anche in co-operativa con un amico. Vantaggi e abilità non mancano all’appello, arricchendo e diversificando il gameplay, offrendovi un sistema di combattimento quanto più esilarante, distruttivo e variegato possibile, con una mole generosa di armi pronte ad essere potenziate, personalizzate e maneggiate con cura per portare morte e distruzione ovunque. Saints Row è tornato, più folle, esilarante e divertente che mai, con un comparto grafico non eclatante ma accettabile, pur non essendo quel nextgen che molti si aspettavano. Grazie agli hardware di nuova generazione, i tempi di caricamento sono stati ridotti all’essenziale, permettendovi in pochi secondi di entrare in azione, con una colonna sonora ritmata e che si sposa alla perfezione con l’esperienza, aggiungendo quel tocco di classe che rende inseguimenti e sparatorie ancora più adrenalinici.

Certo, il sistema di guida e la fisica andrebbero rivisti, considerando che a volte con una semplice moto farete decollare un’auto della polizia verso nuovi universi, o vi ritroverete rimbaltati per aver preso un cactus o un ostacolo di dubbia pericolosità,tuttavia si sa che questo contribuisce a rendere Saints Row il free roaming anti GTA con il quale molti sono cresciuti.

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