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Scienziati creano dei falsi ricordi tramite i deepfakes

Recenti ricerche dell’University College Cork hanno sollevato un’allarmante questione riguardo alla manipolazione della memoria umana attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Gli scienziati hanno dimostrato che è possibile inculcare falsi ricordi nelle persone mostrando loro filmati falsificati mediante la tecnica del “deep fake”, una sofisticata sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale.

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista PLOS One, hanno mostrato come i soggetti partecipanti siano stati indotti a credere che alcuni remake di film celebri fossero reali, anche se in realtà non esistevano. Le clip dei film sono state create appositamente attraverso l’uso del deep fake, una tecnologia sempre più diffusa che ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sua potenziale pericolosità nell’alterare la realtà.

Nel corso dell’esperimento, i partecipanti hanno visionato dei filmati falsificati di remake di film famosi. Sorprendentemente, molti di loro sono stati influenzati a tal punto da credere che questi remake fossero effettivamente stati realizzati, anche se la realtà era ben diversa. Alcuni hanno persino affermato che il remake di Matrix con Will Smith fosse addirittura migliore dell’originale, nonostante un tale remake non sia mai esistito.

La scoperta è stata un segnale di allarme sulle potenziali conseguenze negative dell’utilizzo dei deep fake e delle tecnologie di manipolazione dell’immagine. Queste tecnologie, se utilizzate malevolmente, potrebbero creare confusione e danneggiare la memoria delle persone, inducendole a credere a eventi che non sono mai accaduti.

L’autrice principale dello studio ha sottolineato l’importanza di raccogliere prove concrete riguardo all’impatto delle tecnologie emergenti prima di trarre conclusioni affrettate riguardo ai loro effetti. Sebbene il rischio di manipolazione dei ricordi tramite deep fake sia reale, è fondamentale evitare previsioni distopiche basate solo su paure ipotetiche.

L’effetto Mandela, in cui una persona ricorda erroneamente un evento storico che in realtà non è mai avvenuto, è un fenomeno ben noto, ma l’utilizzo di tecnologie avanzate come i deep fake potrebbe intensificarne l’effetto e rendere la distinzione tra realtà e finzione ancora più sfocata.

La manipolazione dei ricordi solleva anche questioni etiche riguardo alla privacy e alla protezione delle persone dai danni derivanti da informazioni false o manipolate. È necessario adottare misure adeguate per contrastare l’abuso di queste tecnologie e garantire che vengano utilizzate in modo responsabile e etico.

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