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Horizon Call of the Mountain: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

Dopo Horizon Zero Dawn e Horizon Forbidden West, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di Horizon Call of the Mountain, un nuovo capitolo della serie ma giocabile solamente e interamente in realtà virtuale, uscito in occasione del lancio del PlayStation VR 2, come esclusiva naturalmente su PS5. Dimenticate quanto appreso nella serie Horizon, in Call of the Mountain sarete voi stessi i protagonisti, indossando il visore e impugnando i controller, dovrete scalare montagne, impugnare l’arco per scoccare frecce ai nemici, raccogliere oggetti utili da riporre nell’inventario, dialogare con NPC e consulare documenti. Certo, non aspettatevi una vastità come i giochi tradizionali, con una lunga serie di missioni ed attività, collezionabili e boss o nemici da sconfiggere, tuttavia l’esperienza offerta è davvero straordinaria, grazie al PSVR 2 avrete realmente la sensazione di trovarvi all’interno del gioco, di dialogare con Aloy, ed avvertirete vertigini da grandi altezze. Vi premetto che sono cresciuto con la VR fin dall’Oculus DK1, passando per tutti i modelli successivi, dunque non sono nuovo con tale tecnologia, per cui lo stupore che può avvertire chi si avvicina per la prima volta non sarà mai lo stesso, tuttavia Horizon riesce a coinvolgere così tanto il giocatore da fargli dimenticare di trovarsi in realtà in una stanza.

Il team ha lavorato sodo per permettere ai giocatori di personalizzare al meglio l’esperienza, tramite la scelta del movimento sia del personaggio che della camera, ad esempio potrete decidere se ruotare la camera a scatti o in modo fluido, utilizzando gli stick analogici dei controller o le gesture, queste sono solo alcune delle tante opzioni disponibili, al fine di ridurre quanto possibile il cosidetto motion sickness, ossia un disturbo che potrebbero avvertire chi usa il VR per la prima volta. A differenza del PSVR 1, il PSVR 2 presenta tecnologie innovative come il tracciamento oculare, permettendo ad esempio di spostarsi tra i menu con il solo uso degli occhi, invece che muovere la testa o affidarsi ai controller. La risoluzione è elevata, non avvertirete più quel cosiddetto effetto zanzariera, dato dal giocare con un VR a bassa risoluzione, ed anche il comparto audio si difende nel migliore dei modi, restituendo un’esperienza così immersiva e coinvolgente che riuscirete a captare la direzione da dove provengono suoni e rumori vari. Horizon si apre con una traversata nel fiume, a bordo di una piccola imbarcazione, dalla quale potete già ammirare lo scenario in tutti i suoi dettagli e le imponenti e minacciose creature robotiche che lo popolano. Non dovrete attendere molto per provare con mano la scalata, l’uso dell’arco per colpire i bersagli ed altre meccaniche.

Utilizzerete delle liane per spostarvi, il piccone per aprirvi la strada in scenari innevati, resterete aggrappati ad un trasportatore avvertendo sotto di voi la sensazione del vuoto, per quanto io possa dipingervi tale scenario, non sarà mai come provarlo personalmente. Se vogliamo essere critici, a volte ho avuto difficoltà a riposizionare l’arco sulla schiena, ed avrei preferito sezioni con combattimenti da mischia, utilizzando la celebre lancia invece che l’arco, ma nonostante ciò Call of the Mountain è una fantastica esperienza, curata nei minimi dettagli, contrariamente alle tante cosiddette tech demo, certo, non aspettatevi una longevità stratosferica, ma il titolo propone il giusto tempo per apprezzare un capolavoro come Horzion in una nuova veste. Poter sperimentare personalmente tutto questo, indossando il PSVR 2, è un’esperienza da non lasciarsi sfuggire.

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