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The Devil in Me: Recensione, Gameplay Trailer e Screenshot

La serie Horror The Dark Pictures Anthology, ha destato il mio interesse fin dal primo episodio, con Man of Medan, seguito da Little Hope e House of Ashes. Dopo aver trascorso la giornata di ieri in sua compagnia in diretta su Twitch, quest’oggi voglio condividere con voi la Recensione di The Devil in Me, l’ultimo episodio della prima Stagione della suddetta serie, la quale si sta già preparando al 2023 con il primo episodio della Stagione 2. Dopo la terrificante storia a bordo di una imbarcazione in mare aperto, in una cittadina la cui nebbia sembra uscita da Silent Hill, e il deserto con i suoi mostri celati nell’oscurità del sottosuolo, The Dark Pictures ci porta in un’hotel situato su una remota isola, con una storia basata sul serial killer Henry Howard Holmes, noto per aver ucciso oltre 200 vittime. The Devil in Me dunque porterà gli sfortunati protagonisti alle prese con un serial killer che segue l’orme del menzionato, con maschera a lui dedicata, il quale si aggira all’interno della grande struttura, le cui trappole disseminate farebbero invidia allo stesso SAW.

Una troupe decide di raggiungere l’isola per girare un documentario sulla vita di Holmes e su ciò per cui è passato alla storia, gli omicidi commessi,ma si ritrova coinvolta in un incubo che li porrà di fronte a scelte che risulteranno cruciali per la propria sopravvivenza. Se provenite dagli altri episodi della serie, le cui trame così come i protagonisti sono indipendenti, o se avete giocato The Quarry, sicuramente conoscerete il tipo di gioco, nel quale bisogna spostare i personaggi nello scenario, interagendo con documenti e tutto ciò che incontrate, premendo tasti su schermo a tempo e prendendo decisioni che potrebbero comportare la morte degli stessi, il tutto con doppiaggio in italiano, anche se bisogna fare purtroppo una nota dolente a tal proposito. Allo stato attuale The Devil in Me è afflitto da alcune problematiche, dalla errata sincronizzazione del labbiale con il doppiaggio, al passaggio in modo casuale dall’italiano all’inglese, oltre il bug che impedisce di vedere i pulsanti da premere su schermo in alcune sequenze, finendo inevitabilmente col far morire il personaggio, concludendo in bellezza con una gestione della camera a volte frustrante, il quale vi porterà ad aumentare la luminosità per cercare di orientarsi nell’oscurità della magione, oltre che dell’esterno nel cuore della notte, dove la sola luce della torcia o accendino in dotazione non basta.

The Devil in Me parte piuttosto lentamente, contrariamente ai precedenti episodi, dove l’azione inizia in un tempo minore. Per le prime tre ore circa vi limiterete a girare per l’hotel in cerca di documenti, foto ed altri elementi con i quali interagire, con qualche scarejump di tanto in tanto, prevedibile aggiungerei, per tenere il giocatore in tensione più che spaventarlo.A storia inoltrata c’è una rapida ripresa, con un serial killer che vi starà col fiato sul collo, dal quale dovrete fuggire premendo i tasti su schermo, trattenendo il respiro a tempo o nascondendosi, prendendo poi la giusta decisione per non morire. Naturalmente perdere la vita con un personaggio non segnerà il gameover ma la storia andrà avanti, inutile dirvi dunque che avrete diversi finali a disposizione, da quello in cui tutti si salvano a quello in cui nessuno sopravvive. La longevità complessiva di The Devil in Me è al di sotto delle 10 ore, escludendo naturalmente il tempo perso nell’esplorazione di ogni angolo della struttura, sia per la ricerca dei collezionabili che per capire come risolvere alcuni enigmi. Alcuni di questi si ripetono più volte, come l’attivazione di interruttori per ripristinare la corrente, lo spostamento di una cassa per salire in una zona sopraelevata o la ricerca di una chiave per aprire una porta.

Graficamente parlando il titolo sfoggia un’ambientazione dettagliata e lodevole, meno invece per i personaggi, i quali sono ancora ben lontani dal fotorealismo, restando fedeli a quelli visti in passato, con animazioni a volte discutibili. The Devil in Me è tutt’altro che spaventoso e angosciante, ma nonostante ciò riesce in alcuni momenti a tenere il giocatore in tensione, più per il timore di sbagliare il tasto ritrovandosi di fronte alla morte che altro. Una degna conclusione per la Stagione 1 di una delle saghe Horror più interessanti e coinvolgenti di questi ultimi anni, anche se come detto sul fronte tecnico ci sarebbe qualche ritocco da fare mediante degli aggiornamenti correttivi.

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